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ROMA - Le certezze della Lazio sono ancora lì, in fondo alla rete dell'Olimpico, insieme ai palloni trasformati in gol dal Bayern Monaco. La sfida di Champions League contro i bavaresi doveva essere un regalo, il momento massimo, la spannung del progetto inzaghiano, invece rischia di diventare il momento topico di un naufragio suicida. Non ci stiamo inventando niente, in fondo, Inzgahi nel post partita di ieri lo ha detto chiaro e tondo: "Sconfitta con il Bayern Monaco ha inciso? Un po’ ne abbiamo risentito". Poi raddrizza il tiro, ci tiene a precisare le cose buone fatte dalla squadra nei primi 20 minuti di Juventus-Lazio. Ma è poco, troppo poco: all'Allianz Stadium finisce 3-1 ed i biancocelesti incassano il secondo ko consecutivo dopo quello di Bologna.
Gli aspetti negativi del ko di ieri sono tanti, e preoccupanti. La Lazio è partita bene per poi farsi schiacciare dopo un gol fatto: la rete anziché sciogliere la squadra l'ha resa contratta e spaventata, il baricentro si è abbassato ed i bianconeri hanno punito. Altro dato impetuoso: i gol presi. Reina torna umano, la difesa si conferma colabrodo: i tre schiaffi presi ieri portano il passivo del gol subiti a 9 nelle ultime 3 gare, un ruolino lungi da quello di una squadra che punta alla qualificazione in Champions League. Ed a proposito di Champions, l'obiettivo ora è tutto in salita, ma ancora possibile, possibilissimo, a patto che la squadra riprenda la retta via. Nel pre partita Tare ha sottolineato quanto importante sarebbe ottenere una nuova qualificazione in Champions. Inzaghi lo sa, e sarà l'ultimo a mollare. Di mezzo, c'è un'altra sfida con il Bayern Monaco. La Lazio ha dato prova di subire eccome i contraccolpi derivanti da gare di questo livello, sarà abbastanza celere da imparare - senza indugi - dai suoi errori? La strada è in salita, ma quel quarto posto serve come il pane.
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