Ci lascia un simbolo. Vincenzo D'Amico era un simbolo della Lazio, era la Lazio, in tutto il suo modo di essere. La scomparsa del più piccolino della banda del Maestro è arrivata dopo due anni di lotta contro un tumore che se lo è portato via a 68 anni. Tutti piangono il genio ribelle: tifosi, società, l'intero mondo del calcio. Se ne va una bandiera che ha scritto la storia del club, appunto, un simbolo.
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Lazio News / Addio Vincenzino, gli obiettivi in entrata: rassegna stampa
Simbolo di Lazialità
"Il presidente Claudio Lotito e tutta la S.S. Lazio apprendono con estremo dolore e profonda commozione la notizia della scomparsa di Vincenzo D'Amico, protagonista indiscusso dello Scudetto 1973/74" - si apre così il cordoglio commosso del patron biancoceleste. "Leggenda biancoceleste e coraggioso capitano nei momenti difficili della Società, Vincenzino, come tanti lo hanno sempre continuato a chiamare, ha fatto innamorare i tifosi di diverse generazioni con le sue magie in campo e il suo infinito attaccamento alla maglia" - prosegue Lotito a nome di tutta la società. Un dolore condiviso da tutto il popolo Laziale, che si è innamorato delle gesta in campo di Vincenzino.
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