- Lazio News
- Calciomercato
- Rassegna Stampa
- Serie A News
- Pagelle
- Primo Piano
- Video
- Social
- Redazione
gazzanet
ROMA - L'ufficialità della sua cessione in prestito è arrivata ieri, Cristiano Lombardi riparte da Venezia.
Queste le sue parole ai cronisti nel giorno della sua presentazione al nuovo club: “L’obiettivo di ogni calciatore è quello di giocare nella massima serie. Ho vissuto probabilmente il momento più difficile della mia carriera, mi attirava molto il Venezia come possibilità e ho deciso di scommettere su me stesso e su questo progetto, perché sono convinto che punti lontano”.
SULL'ESORDIO IN SERIE A
“L’esordio in serie A è stata una sorpresa e sono partito a razzo: Felipe Anderson era alle Olimpiadi di Rio 2016 e io avevo saputo una settimana prima che rimanevo in squadra. Mi è capitata l’occasione e nei giorni precedenti ero molto nervoso. Ma quando giochi in squadre come la Lazio dove hai dei compagni che ti sanno mettere a tuo agio sia fuori che dentro al campo, ti rendi conto subito se riesci a starci o no e quel giorno è andata molto bene”.
CAMBIO MODULO FATALE
“La principale motivazione per cui io in questi mesi non ho giocato è stata il cambio modulo. Nel mio primo anno a Roma giocavo col 4-3-3 ed era il modulo di Inzaghi con cui ha sempre giocato. Avevo avuto molte chances anche perché me le sono guadagnate in allenamento e sul campo. Con il passaggio al 3-5-2, il mister non mi vedeva pronto a fare il quinto. La società prima mi ha mandato a fare esperienza a Benevento e poi per altri problemi mi ha tenuto fuori”.
CANDREVA, IL MAESTRO
“Con Antonio non ho mai giocato insieme ma quando ero in Primavera avevo un grande rapporto con lui ed era il mio maestro, mi piaceva guardarlo giocare. È tanta roba sia come persona che come giocatore e quando salivo in prima squadra mi dava sempre tanti consigli. Con Alessandro ci conosciamo da tanto tempo anche fuori dal campo. Ci troviamo benissimo a giocare insieme e spero che avrà anche lui la mia stessa opportunità”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA