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ROMA - Con la sosta del campionato per le nazionali, il gruppo a disposizione di mister Inzaghi è ridotto. Per questo anche il trequartista della Primavera della Lazio Luan Capanni si è aggregato in questi giorni alla prima squadra.
Il brasiliano classe 2000 domenica scorsa contro il Parma è andato in panchina con il numero 71. La gioia del padre Riccardo che ha parlato anche del futuro di suo figlio. Queste le sue parole: "Si stava allenando con Inzaghi, ma non ce l’aspettavamo. È stata un’emozione unica per tutta la famiglia. Luan vuole migliorarsi ogni giorno di più, vuole raggiungere gli obiettivi con i compagni della Primavera e poi un giorno stabilizzarsi in prima squadra. In estate ci sono arrivate tante offerte, ma appena ha sentito che c’era la possibilità di venire qui a Roma non ha voluto sentire altre destinazioni. Tare è stato molto importante, gli è stato molto vicino e lo ringrazio per questo. Il numero 71? Lo ha scelto perché è il mio anno di nascita ma anche perché sa che è un numero importante per questo club”.
CAPANNI, IL BRASILE E LE ORIGINI ITALIANE: Come riportato dalla rassegna di Radiosei, il padre di Capanni racconta le origini della giovane promessa biancoceleste e alcuni retroscena del suo carattere: “Siamo molto legati all’Italia, i suoi nonni erano di qui. Mia madre è di Cesena, mio padre di Bari. Luan è cresciuto col cibo e le tradizioni italiane. Il suo sogno è quello di vestire un giorno la maglia azzurra. A 6 anni iniziò a giocare nel Futsal, poi a 10 passò al Corinthians e a 14 al Flamengo, prima di venire alla Lazio. È un tipo tranquillo, religioso, va spesso in chiesa. Quando c’è stato l’incendio nel centro sportivo del Flamengo è stato molto male, non l’ho mai visto così abbattuto. È stato lì 4 anni e dormiva proprio nel convitto che è andato a fuoco. Alcuni suoi ex compagni sono venuti a mancare. È stato un dolore immenso”.
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