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Lazio, Diabolik: “Siamo a difesa del tifoso, lotteremo contro il caro biglietti”

Uno dei capi ultras della Lazio Fabrizio Piscitelli "Diabolik", ha parlato della situazione stadio e dei tifosi.

redazionecittaceleste

ROMA - Fabrizio Piscitelli meglio conosciuto come Diabolik, uno dei capi ultras storici della Lazio è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Radiosei: "Siamo pronti, più forti di prima, più battaglieri. Noi siamo sempre a difesa del

tifoso, a difesa di ciò che è rimasto ultras. Contro come si è evoluto questo calcio, non ultimo l’aumento dei prezzi. Spesso il biglietto costa 40 ma viene pagato 45 o 50 all’agenzia di turno e viene fatta passare come una strategia commerciale. Noi venivamo tacciati di bagarinaggio. Contro il Chievo si è già passati a 55 euro quindi la nostra sarà una battaglia contro quello che è un calcio in faccia ai tifosi. Ci era stato detto che con l’avvento delle pay tv il prezzo non si sarebbe alzato, invece mi sembra che l’unica società a non incrementare è stata la Lazio in Italia. Io credo che il tifoso debba dimostrare di avere intelligenza, nel nome della lazialità. Abbiamo fatto lo striscione contro il caro biglietti per la trasferta con il Sassuolo e non ce l’hanno fatto entrare, ormai è assodato che non si possa dire più nulla se non ‘sissignore’. Noi non lo faremo mai. Per questa battaglia serve l’appoggio anche del tifoso comune perché se a Reggio Emilia non fosse andato nessuno, il Sassuolo si sarebbe posto il problema dell’aumento dei prezzi. Vogliamo tornare a una normalità che oggi non esiste più”.

NOI I PIÙ TARTASSATI - La nostra tifoseria già dall’anno scorso e anche nel periodo estivo è la più daspata e sinceramente è difficile far finta di niente. Forse una società può farlo: la Juventus nonostante quello che sta passando a causa delle indagini con la propria tifoseria, è lì sempre presente a difesa dei propri tifosi. Purtroppo noi questa situazione non ce l’abbiamo, non si spende più di tanto la parola e la società sta a guardare. Io dico che non è facile la domenica far finta di niente e fare il tifo per la Lazio, quando sai che ci hanno dimezzato un gruppo di amici, la maggior parte a torto più che a ragione. Stiamo pagando ancora le conseguenze di quel volantino, quello sulla classe femminile, che la maggior parte delle persone aveva capito fin dall’inizio. Nonostante non ci fosse nessun tipo di reato, confermato da persone del tribunale, il commissariato Prati continua a fare le sue denunce, le sue diffide e chi più ne ha più ne metta. C’è gente che è diffidata soltanto per essersi arrampicata per dire ‘Forza Lazio’, c’è gente ancora diffidata perché all’entrata dello stadio, non essendoci nessuno che controlla lo stato di ubriachezza, alcuni do noi hanno dovuto fare i conti con questi personaggi che davano fastidio. Se c’è gente preposta per fare un servizio d’ordine, perchè entrano queste persone? Magari per una discussione fatta per l’andamento della curva ti ritrovi diffidato. Siamo i più tartassati da questo punto di vista, non è facile fare il tifo e fare finta di niente”.

RIEMPIRE LO STADIO! -La società poteva fare di più sul mercato? Abbiamo detto che insieme dobbiamo cercare di crescere. Io per natura sono contro tutti, però siamo tornati allo stadio che in quel momento era vuoto: c’erano mille abbonati. Ci sentiamo sia fautori che responsabili del ritorno di molte persone. Siamo andati a prendere a casa amici nostri che non venivano più e stanno tornando. Questi si stanno rimettendo in gioco insieme ai giovani. Però non possiamo fare le guerre a prescindere e l’abbiamo detto. Adesso questi conti del bilancio non li so e nemmeno li voglio sapere perché altrimenti non saremmo più noi stessi. Queste cose le lasciamo fare agli altri. Questo non vuol dire accettare tutto passivamente, stiamo andando benino, non dico bene perché una domenica sembra una Lazio, la domenica dopo un’altra. Certi giocatori non li farei giocare nonostante li portino così. Farei entrare i panchinari che stanno dando più soddisfazioni. Pensiamo ad andare avanti, se dovessero uscire fuori altre situazioni vedremo. Intanto riempiamo lo stadio e spingiamo la palla dentro ogni giornata. Se vogliamo parlare dobbiamo essere in grado di poterlo fare. Se uno non viene allo stadio, non fa sacrifici o trasferte di cosa vuole parlare, che Lazio vuole? Il massimo che raggiungiamo sono 20 mila persone, meno della metà della capienza dello stadio. Pensiamo a vincere domenica che è fondamentale. Mi fa paura vedere questa Lazio giocare con le grandi, ma dovrà arrivare il giorno che sfatiamo questa cabala. Noi perdiamo con le grandi e diamo fiato alla Roma che per me non è una grande".

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