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gazzanet
ROMA - Il direttore della comunicazione della Lazio, Stefano De Martino, ha parlato della vittoria di ieri contro il Milan e dell'approdo in finale di Coppa Italia.
Queste le sue parole a Lazio Style Channel: "L’ultima settimana è stata molto difficile, caratterizzata dall’intensità di lavoro e di pensiero. La partita con il ChievoVerona è stata surreale e lo sono stati anche i giorni che hanno fatto seguito all’incontro con i clivensi e che ci hanno accompagnati alla partita con il Milan di Coppa Italia. Voglio celebrare questa vittoria importante e la conquista dell’ennesima finale di Coppa Italia negli ultimi dieci anni: l’ultimo atto della coppa nazionale è divenuto quasi come un appuntamento dovuto per la Lazio. Ciò determina la nostra crescita e la nostra costanza, la formazione biancoceleste ha eliminato le due milanesi mettendo in mostra un grande gioco. Questa sera conosceremo l’altra finalista di quest’edizione di Coppa Italia, ma ci concentreremo su questo appuntamento importantissimo solo il 15 maggio".
Sulla finale: "La gara che assegnerà il trofeo è venduta in tutto il mondo, ed è molto importante per la visibilità e per quello che può portare nel mondo l’immagine della Lazio. Tutto il mondo seguirà la squadra biancoceleste, così come nel 2013: in quest’ultimo anno venne stabilito il record di ascolti all’estero. Torneremo di fronte al mondo per provare a conquistare un altro trofeo, sarebbe fantastico, sarà una grande emozione comunque disputare la finale".
Sulla partita di campionato: "Voglio porre l’accento su come è stato gestito il post gara di campionato con il Milan. La Società ha dimostrato una grandissima maturità ed una grande crescita: abbiamo gestito le polemiche con grande sobrietà e, allo stesso tempo, con fermezza nelle sedi opportune. Il Presidente ci ha insegnato ad operare in questo modo: poche polemiche alla luce del sole, al pari passo di un lavoro costante e di una presenza importante nei luoghi in cui conta. Sarebbe stato facile lasciarsi andare a polemiche, ma il Club ha gestito questo episodio in maniera esemplare. Anche la gara di ieri è stata gestita senza polemiche e con grande disponibilità: la partita è stata dominata sul piano del gioco, ma complessivamente anche l’evento è stato gestito al meglio. Si polemizza facilmente, ma lavorare ad alti livelli è un’altra cosa: bisogna essere in grado di gestire e la Lazio lo ha fatto sul campo, conquistando una finale, ed anche a livello diplomatico".
Sulla vittoria di ieri: "Alimentare le polemiche ci avrebbe portati a non disputare la gara di ieri con la stessa concentrazione. La partita è stata gestita al meglio dallo stesso allenatore che ha lavorato sulla testa dei giocatori molto bene, bisogna dar merito anche allo staff tecnico ed alla Società che ha giocato la sua partita in maniera esemplare. Un attaccante può attraversare momenti difficili, ma Immobile è sempre stato al centro della manovra della squadra servendo, inoltre, assist importanti come nella gara di ieri. Il numero 17 biancoceleste è un calciatore ed un uomo fondamentale per la Lazio: è un ragazzo positivo, per uno spogliatoio è importante poter contare su un calciatore così".
Sulla corsa Champions: "Nella prossima settimana si entrerà nella costruzione della finale di Coppa Italia. Sono curioso di assistere alla gara di questa sera tra Atalanta e Fiorentina, ma sarà molto difficile per i viola portare a casa la qualificazione dopo il 3-3 maturato al Franchi. Reina è un ottimo portiere ed ha dimostrato le sue doti nella partita di ieri. Prima della gara con il Chievo eravamo più vicini al treno Champions, ma fino a quando la matematica non ci condanna bisogna provare a raggiungerla al di là della finale di Coppa Italia. La Lazio ieri ha speso tanto a livello mentale e fisico, ma i biancocelesti hanno l’obbligo ed il dovere di svolgere la miglior prestazione domenica contro la Sampdoria".
Sui progressi fatti: "La Società è cresciuta esponenzialmente negli ultimi anni mettendo in campo grandi sforzi a livello organizzativo, infrastrutturale e di rosa. Manca la crescita mentale, la forma mentis che possa consentire alla squadra di giocare al massimo ogni gara a prescindere dal valore dell’avversario. Serve una mentalità da grande, sempre e comunque: quando la Lazio gioca da Lazio può affrontare chiunque perché si vede un’idea di calcio ed una tecnica ammaliante. Bisogna curare ed alimentare questo aspetto, lo staff tecnico sta lavorando sulla mentalità della squadra. La Lazio può compiere questo step, ha tutte le caratteristiche e le qualità per farlo".
Sulla gestione di Inzaghi: "Nella gestione della settimana Inzaghi è stato grande: il tecnico ha saputo mandare degli input a tutti noi, allentando anche la tensione nei momenti più opportuni. Mi ha impressionato la sua gestione dei giorni nel post Chievo. A Formello è successo di tutto perché siamo rimasti sbalorditi da quel tipo di gara, anche se condizionata dall’espulsione di Milinkovic. Non ci sono alibi per quella sconfitta, bisognava battere una retrocessa. Era difficilissimo riattaccare la spina nel modo giusto contro il Milan, Inzaghi ci è riuscito e la Società ha lavorato al suo fianco nella maniera più corretta. Tutti si sono stretti intorno alla squadra, ogni membro del Club si è unito. Devo sottolineare un grande lavoro da parte di tutti e la prestazione di ieri non è arrivata per caso".
Ho un debole per Bastos, in campo quando è concentrato è veramente fortissimo: l’angolano è dotato di un grande fisico, è un difensore che mi piace particolarmente. La Lazio è una squadra importante e non è facile inserirsi, ma il numero 15 biancoceleste è un ottimo individuo per lo spogliatoio ed anche un calciatore di valore.
Sul ritiro di Auronzo: "Non conosciamo ancora il modello organizzativo del ritiro di Auronzo. Il numero dello staff è cresciuto e per questo motivo l’hotel scelto dalla Lazio viene quasi occupato interamente dal Club. All’interno della Lazio c’è unione d’intenti tra tutti i componenti della Società, c’è un modello di lavoro chiaro ed un modello di Società ben definito. Non ci sono le disponibilità economiche della Juventus, ad esempio, ma con le nostre possibilità testimoniamo una crescita costante non solo a livello sportivo. Anche la crescita del marchio sta portando al conseguimento di risultati importanti".
Sul mercato estivo: "La Lazio ha sconfitto Inter e Milan in trasferta, due squadre che erano state costruite in estate per contendere lo Scudetto alla Juventus. Ciò vuol dire che la formazione biancoceleste ha carattere. La Società opererà al termine della stagione, l’importante è avere chiare le intenzioni: sono convinto che l’idea sia quella di crescere passo dopo passo. Non ho nessun dubbio sul fatto che ciò continuerà ad accadere anche nelle prossime stagioni. C’è nella mente della Società di allestire una squadra giovane e di livello, basta guardare al modello Ajax. Bisogna saper creare il giusto mix tra esperienza, gioventù e talento. Ci saranno dei cambiamenti in estate, ma vanno verso l’idea di avere un ciclo più ampio ed un bel gioco. La Società era convinta di Romulo sin dall’inizio e bene ha fatto il Club a prelevarlo dal Genoa: il ragazzo è sempre positivo, ma è anche molto grintoso e chiaro nelle sue idee di gioco. Il ragazzo è cresciuto immediatamente avendo al suo fianco giocatori importanti a livello tecnico. Il brasiliano è stato valorizzato dalla rosa biancoceleste e, allo stesso tempo, sta contribuendo alla causa mettendo in campo tutte le sue qualità. Nella serata di ieri è stato molto efficace, anche in fase di non possesso. Sono sicuro che la Società non se lo farà scappare".
Sulla prossima gara: "In questo momento la squadra ha l’obbligo di giocare ogni partita al meglio e di raggiungere il piazzamento più prestigioso della classifica. Non ci lasciamo andare all’entusiasmo, ma ci godiamo questa vittoria importante sul Milan. Già da domani la testa sarà alla gara di Genova con la Sampdoria. La corsa per la Champions League è molto difficile, ci sono molte squadre in lotta. Fino all’ultima giornata ci sarà da soffrire, ma la Lazio ha l’obbligo di disputare ogni sfida al meglio delle proprie possibilità. Questo campionato è stato molto più tattico rispetto al passato, è cresciuto: di conseguenza è più difficile segnare ed anche la compagine di Inzaghi ha trovato meno frequentemente la via della rete".
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