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gazzanet
ROMA - E' senza alcun dubbio il suo momento, si è preso la scena ma soprattutto è l'eroe di Coppa Italia. Stiamo parlando di Joaquin Correa, attaccante argentino della Lazio. El Tucu si è preso la Lazio a suon di gol decisivi e prestazioni da top player, ha trascinato la squadra biancoceleste in finale con il gol a San Siro in semifinale contro il Milan. Poi la cavalcata in finale contro l'Atalanta, un gol bellissimo in velocità smarcando il portiere e depositando la palla in rete, regalando la Coppa Italia alla Lazio. Correa è già un idolo a Roma, i bambini cominciano ad inneggiare il suo nome, è nata una stella e ancora una volta l'investimento del Ds Tare si è rivelato azzeccato. Queste le parole del Tucu che ripercorre alcuni momenti della sua stagione: "Adesso lo posso dire. Visto che le precedenti finali che avevo giocato erano andate tutte male ho deciso di fare qualcosa per spezzare l’incantesimo. È stata la mia prima coppa, una di quelle sere che sogni fin da bambino".
IL TRIONFO - "La cosa più difficile è stata restare lucido, la partita stava finendo e la stanchezza si faceva sentire. I compagni non si capacitavano di come avessi potuto fare quello scatto al 90'. Prima ancora che arrivasse la palla lanciata da Caicedoavevo già deciso cosa fare".
LA TELEFONATA DI VERON - "A parte i familiari, sicuramente la più gradita è stata quella di Veron, che mi ha lanciato nel grande calcio e a cui sono rimasto legatissimo (la Brujita è stato prima compagno di squadra, poi allenatore e infine pure suo presidente all’Estudiantes, ndr".
CHAMPIONS E PROMESSE - "La partita più bella, però, l'ho giocata nel derby, senza segnare...".
RIMPIANTO CHAMPIONS - "Tanto. Abbiamo buttato via troppi punti, ma abbiamo anche pagato i numerosi infortuni avuti tra novembre e gennaio. Anch’io in quel periodo ho avuto problemi. Senza quegli stop adesso faremmo altri discorsi. Questa Coppa Italia deve essere il punto di partenza. E nella prossima stagione cercheremo di fare meglio pure in Europa League Uno su cui si sente di puntare? È qui a Formello: Pedro Neto. Ha mezzi incredibili, il futuro è suo".
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