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ESCLUSIVA – Vella: “Partita strana quella di ieri. Il mio cuore è diviso, domenica spero nella rivincita della Lazio”

redazionecittaceleste

Le parole del doppio ex Enrico Vella

Di Luca Spigarelli e Giovanni Manco

ROMA – Una settimana a tinte nerazzurre per la Lazio che, dopo il match di Coppa Italia, riaffronterà l’Atalanta in campionato. Per questo motivo la redazione di Cittaceleste.it ha intervistato Enrico Vella doppio ex del match. Ecco cosa ci ha raccontato:

Enrico iniziamo dal match di Coppa Italia. Che partita è stata?  - “E’ stata una bella partita, ma vedendo la formazione della Lazio si notava subito che ne mancavano parecchi. Posso dire che la Lazio l’ha buttata via: uno-due errori potevano essere evitati e la qualificazione sarebbe potuta tranquillamente arrivare. Soprattutto perché l’Atalanta era in dieci. In questo momento, dispiace. E’ stata una partita un po’ strana, rocambolesca con due bellissimi gol, che poi però sono stati buttati. Una cosa che non è da Lazio visto che stanno anche attraversando un buon momento in campionato”.

E domenica invece che partita sarà? – “Domenica sarà una partita diversa, come normale che sia. Sarà ancora più sentita. Bisogna dire, però, che queste partite di Coppa Italia sono state molto interessanti e belle. Dovrà e vorrà rifarsi la Lazio, giustamente. Sono due bellissime squadre che io ho nel cuore, ho giocato con entrambe e, in questo momento, sono tra l’incudine e il martello perché mi è dispiaciuto ieri che la Lazio abbia perso. Magari potrei dire che sono contento che l’Atalanta abbia vinto? No, mi è dispiaciuto che la Lazio ha perso. E visto che ieri hanno vinto i nerazzurri, magari domenica vince la Lazio. Un po’ per uno e così tutto si pareggia. Domenica, credo, che Simone metterà in campo la squadra migliore, anche se ha avuto un po’ di defezioni. Come sa fare lui sempre. Spero, però, che da parte dei tifosi non ci sia questo abbattimento come spesso avviene quando si sbaglia una partita che si passa dall’euforia eccessiva allo sconforto dopo una sconfitta del genere. Mi auguro che non ci siano delle recriminazioni da parte della squadra. Ma leggendo sui vari social ho trovato post che colpevolizzano Hoedt. In campo però si va in 11, non è che sbaglia uno solo, anche gli altri hanno sbagliato. Non ha sbagliato solo l’olandese. Ma dal mio punto di vista la partita di domenica sarà molto molto diversa. Ne sono più che convinto”.

Enrico sei stato un giocatore sia dell’Atalanta che della Lazio. Un ricordo di queste tue avventure? – “Ricordi ne ho tanti: sono tutti in uno. Una cosa incredibile. A Roma sono stato solo 15 mesi e vedo l’amore e l’affetto che i tifosi laziali hanno nei miei confronti: sono incredibili. A Bergamo sono stato 3 anni, ma i bergamaschi, come molti del nord, sono leggermente più freddi. I tifosi laziali sono passionali, viscerali: lo sento ancora questo affetto che hanno nei miei confronti. Ho ricordi troppo belli da entrambi le parti. In carriera mi sono sempre reputato un professionista, dando il massimo per qualsiasi per qualsiasi squadra, ma le maglie di queste due squadre me le porto sempre con me: è come le indossassi sempre. Anche ora. Roma è stato qualcosa di straordinario. Lo stesso vale per Bergamo”.

In campo venivi chiamato Churruka. Come nasce questo soprannome? –Churruca era un giocatore basco dell’Atletico Bilbao. Era un giocatore tosto e nelle movenze gli assomigliavo. Quando giocavo a Sanremo, nella Sanremese, un amico tifoso, all’epoca croupier, mi diede questo soprannome Churruka. E’ nato così e dal ’77 a oggi mi chiamano  Churruka, Churru. Mi porto, con affetto, questo soprannome da una vita. Come mi porto dietro anche i soprannomi che mi davano gli allenatori. Questo però me l’ha aveva dato un tifoso e ci sono affezionato. Sonetti ad esempio mi aveva battezzato “zingaro” per via dei capelli lunghi in un momento in cui tutti erano belli pettinati. Anche “zappata” mi diede. Non mi è mai dispiaciuto di questi nickname, anzi”.

Un commento su Simone Inzaghi? –Fantastico. Simone ha prodotto risultati straordinari avendo una rosa ristretta: dovrebbero fargli un monumento. Però mi dà molto fastidio che quando sbaglia una partita, una cosa che può capitare, o commette un errore tutti gli vanno contro. E allora gli interisti che dovrebbero dire? Conte a 12 milioni l’anno ne fa uno a partita. Inzaghi, da quello che ho letto, si sta accordando per 3 milioni a stagione e fa un errore ogni tanto. Signori mettiamo sulla bilancia queste cose qua. Inzaghi lo reputo un grandissimo allenatore. Sono contento che rimanga alla Lazio. Lo vedo come un Ferguson, l’importante è che la società ogni tanto lo accontenti. Chissà che sarebbe successo se ci fosse stato un Presidente che investe nel mercato, comprando i giocatori che servono. La rosa è ristretta e giocare sempre con gli stessi non è semplice. E la Lazio sta facendo campionati straordinari, ha disputato un’ottima Champions, ha vinto la Coppa Italia. E ci sono squadre che hanno speso molto di più, come l’Inter, e in 10 anni non hanno vinto nulla. E lo dice uno che è interista dalla nascita. Inzaghi ha fatto davvero qualcosa di straordinario. Possiamo dire anche un miracolo, visto e considerato che Lotito non lo accontenta più di tanto”.

Ma lo scudetto è una questione tra Milan e Inter:Mi viene spontaneo rispondere parlando degli stadi vuoti. Il Covid che ha sconvolto le persone e ha ribaltato anche i pronostici. In Inghilterra il Manchester United, primo in classifica, ha capitolato in casa contro lo Sheffield ultimo a  5 punti. Ma lo stesso anche il Napoli che ha perso due partite che se avesse vinto l’avrebbe portato in posti nobili della classifica. Adesso il Milan in due tre partite che ha fatto si è complicato un po’. L’Inter vince con la Juve però poi pareggia a Udine o perde a Genova contro la Samp. Sono tutti risultati un po’ sorprendenti. E poi non è mai successo che in Serie A ci sia un distacco così leggero tra la prima e la settima: può succedere di tutto. E’ un bel rebus. Il fattore pubblico però sorride al Milan che è una squadra più giovane: giocano con meno pressione. I tifosi spingono e aiutano, ma ci mettono un attimo ad affossarti”. E intanto, parlando del mercato della Lazio, arrivano grosse indiscrezioni: >>> "9 trattative possibili a gennaio!"<<<