Di Giovanni Manco
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ESCLUSIVA – Ballotta: “Reina porta solidità, Strakosha ha mostrato limiti caratteriali. Domani? Dico parità”
Intervista esclusiva a Marco Ballotta
ROMA - Siamo alla vigilia di Inter-Lazio, gara valida per la terza giornata di Serie A Tim 2020/2021. Il San Valentino biancoceleste, quest'anno, è in quel di San Siro. In vista del match abbiamo intervista, in esclusiva, Marco Ballotta: doppio ex di turno.
Che partita sarà?
"Sarà una gara molto importante per entrambe. In caso di pareggio non cambierebbe quasi nulla in classifica, una sconfitta cambierebbe le cose sia per una che per l'altra. I nerazzurri sono fuori dalle coppie e dovranno centrare l'obiettivo in campionato, e per farlo deve evitare passi falsi. La Lazio viene da un periodo di vittorie ed ha l'occasione d'oro di riagganciarsi alla vetta ed avvicinarsi ai vertici. Sarà una bella partita, penso finirà in parità".
Una vittoria della Lazio cambierebbe gli obiettivi?
"Perché accontentarsi? In caso di vittoria ti agganci alle zone calde e mai dire mai. Ci sono tante partite ancora, e bisogna sbagliare poco. Il problema della Lazio sono le partite infrasettimanali, abbiamo visto che qualche punto per strada lo lascia quando gioca il mercoledì e la domenica. Non è facile per nessuno, ma se dovesse migliorare questo aspetto potrebbe puntare a qualcosa in più, non so se per lo scudetto, ma per qualcosa in più".
Hai menzionato la Champions. Eri il portiere nell'ultima apparizione: anche voi avete avuto problemi dinanzi al triplice impegno...
"E' normale. Anzi, noi abbiamo anche fatto un campionato mediocre. La Lazio ha dimostrato una costante crescita, puntano sui giovani e operano bene, Tare sta facendo un ottimo lavoro ed i risultati si vedono. Bayern Monaco? La partita andrà vissuta come un premio, va affrontata senza troppe pressioni. Parliamo della squadra campione del mondo, c'è poco da dire. La Lazio deve giocare liberamente e mettere in campo le sue qualità, i risultati non sono mai scontati. La nostra Lazio ha pareggiato 2-2 con il Real Madrid e potevamo anche vincerla".
Dietro quel pareggio con il Real Madrid c'era proprio la consapevolezza di dover essere spensierati? Cosa ricordi di quel match?
"Ricordo la soddisfazione di giocare quel tipo di partita ed il rammarico di non averla vinta, potevamo vincerla, ma purtroppo dinanzi a certi campioni paghi ogni minimo errore. La Lazio sta raggiungendo un livello importante, come 11 la Lazio non ha nulla da invidiare a tante squadre. Col Bayern dovrà giocare tranquillamente, poi in Champions dai sempre qualcosa in più in termini di voglia".
Come cambia la Lazio con Reina in porta?
"Ha trovato quello che mancava, tutto quello che Strakosha non riusciva a dare. Reina ha esperienza da vendere, a Strakosha mancava il carattere di prendere in mano la difesa e dare sicurezza ai suoi. Mi aspettavo il salto di qualità da lui, è migliorato ma il salto non c'è stato. Con Reina s'è trovata solidità e ci sono più garanzie a livello di impostazione. Reina è un maestro e Inzaghi ha trovato in lui più garanzie. Non è stato preso a caso, d'altronde, lo dicevo fin dall'inizio che si sarebbe giocato le sue carte per un posto da titolare. Ora fai fatica a toglierlo. Penso Strakosha tornerà, ma la decisa su Reina mi sembra chiara, a fine campionato si vedrà".
Tu sei stato primo portiere, poi secondo, poi primo... Cosa scatta nella mente di Strakosha e nell'aver perso il posto a 25 anni? Le sue dichiarazioni fanno pensare ad un addio
"Sono dichiarazioni di un giovane che si sente defraudato di un qualcosa che pensava di aver stretto tra le mani e dà la colpa ad altri, ma non è colpa di nessuno. Merito di Reina. Nessuno è primo o secondo, c'è una gerarchia ma poi parla il campo. Ora vede tutto nero, l'ho passato anche io alla sua età, bisogna abbassare la testa e lavorare. Gli ricapiterà l'occasione per giocare e dovrà sfruttarla, poi a fine anno si vedrà. La Lazio aveva bisogno di due portiere, ha sofferto questo. Limite caratteriale? E' un limite, deve farne esperienza. Evidentemente il suo livello è quello, non dobbiamo vederlo come il Buffon di turno. Ha delle qualità, ma mi aspettavo una crescita maggiore che al momento non è avvenuta. Non penso sia giusto cambiare aria, Reina non è un giovane e Strakosha può ripartire dalla panchina e riproporsi quando ce ne sarà l'occasione. Bisogna capire, però, se è in grado di saper sfruttare questa situazione. Se si aspetta ambienti in cui non ci sono pressioni fa fatica, ha scelto questa professione, deve essere consapevole dei rischi".
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