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13 anni di attesa, l'energia trattenuta per lunghe stagioni si è sprigionata come in un sortilegio magico al fischio d'inizio di questo Lazio-Borussia. La Lazio in campo è una furia: attacca, pressa, gioca. Il Borussia pare in bambola ed al 5' minuto commette un emblematico errore frutto della pressione dei biancocelesti, con Meunier che perde palla in pressione, Correa raccoglie e serve Immobile in area di rigore tutto solo, stop col destro e gol col sinistro. 1-0. In campo le cose girano in favore dei laziali, che ne approfittano per trovare e cercare il raddoppio: è Luiz Felipe, di testa dagli sviluppi di un corner, a mettere il risultato sul 2-0.
Nel secondo tempo arriva l'ovvia reazione tedesca, i gialli entrano con un piglio più aggressivo in quanto costretti a cercare la rimonta. Le cose si complicano anche quando al 50' Luiz Felipe è costretto ad uscire, in favore di Hoedt, per crampi. Il Borussia Dortmund alza la pressione costringe la Lazio a difendere più bassa, gli ingressi di Reyna e Brandt danno nuova linfa ed arriva il gol che dimezza lo svantaggio a firma del solito Haaland. Il piattone destro in area di rigore è potentissimo, nulla può Strakosha che al 49' aveva detto no al norvegese. Anche i cambi di Inzaghi danno il loro effetto, soprattutto uno: Akpa Akpro. È proprio l'ivoriano a trovare il gol del definitivo 3-1, bravo a raccogliere il rimorchio di Immobile innescato in profondità. Anche Muriqi aiuta con un certosino lavoro fatto di sportellate e sponde. Un urlo atteso 13 anni accompagna il triplice fischio: abbiamo vinto, siamo tornati tra i grandi. Lazio 3 Borussia Dortmund 1.
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