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ROMA - Tra i giocatori indimenticabili che hanno segnato la storia della Lazio, ce n'è uno in particolare che ha allietato i pomeriggi di chi lo ha vissuto. Il suo nome è Paul Gascoigne. Il centrocampista inglese, cresciuto vicino a Newcastle, comincia a muovere i primi calci nella squadra bianconera della sua città, fino ad approdare in prima squadra per poi passare al Tottenham. E' proprio nella squadra londinese che "Gazza" attira le attenzione dei migliori club europei. A fargli la corte sono in molti, ma alla fine a spuntarla è la Lazio. Il talento sregolato d'oltre manica veste la maglia biancoceleste dal 1992 al 1995. Con la formazione della Capitale segna appena sei goal in poco meno di cinquanta partite. Nonostante i numeri poco esaltati, Gascoigne rimarrà per sempre nei cuori biancocelesti. Dopo l'avventura romana, l'inglese torna in Gran Bretagna, ma stavolta per giocare in Scozia con i Rangers di Glasgow. Non passa molto tempo che il numero 8 si presenta in maniera bizzarra ai suoi nuovi tifosi. E' il 30 dicembre del 1995, anche se di mezzo ci sono le festività natalizie si gioca lo stesso. La partita è Rangers-Hibernian e la arbitra Dougie Smith. Il direttore di gara, ad un certo punto del match, si avvicina a "Gazza" per ammonirlo, ma la sorte vuole che quel giallo gli cada dalle mani, Paul non ci pensa due volte e lo afferra. Restituirlo? Sarebbe stato troppo semplice, Gascoigne lo usa per ammonire il direttore di gara e quella diventa una scena che verrà ricordata come una delle più inusuali della storia del calcio. Oggi sono passati ventiquattro anni dal quel momento. La gente che lo ha vissuto da vicino ancora ride per l'accaduto.
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