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ROMA- Correva l'anno, anzi l'estate 2016 e la Lazio era alla ricerca di un degno sostituto di Miro Klose. I nomi caldi per cogliere l'eredità del campione tedesco erano Lapadula, 27 goal in serie B con il Pescara e Pavoletti, che si era confermato con il Genoa l'anno prima siglando 14 goal in 25 presenze. Tare e Lotito tentarono l'assalto per entrambi i centravanti, ma vennero beffati dal Milan per quanto riguarda il classe '90 di Torino, mentre i grifoni decisero di tenere il loro gioiello fino a gennaio, per poi svenderlo al Napoli. Lapadula non fece male nei Diavoli, siglando 8 reti in 27 presenze, Pavoletti fallì clamorosamente al San Paolo.
Serviva un'idea per regalare un nome che accontentasse i tifosi orfani di Re Miro. Ecco che Tare dal cilindro tira fuori il colpo Ciro Immobile, già capocannoniere con il Torino in serie a nel 2013-2014, ma reduce da due annate sotto tono al Siviglia ed al Borussia Dortmund, anche se con le vespe tedesche era riuscito segnare 4 goal in Champions, nella stagione peggiore della storia recente del club. Con 8 milioni agli spagnoli il capolavoro è servito. Il resto è storia, King Ciro da quando veste biancoceleste ha infranto tutti i record possibili e immaginabili, ma non è ancora domo e vuole prendersi la rivincita contro chi lo definiva sopravvalutato per via delle esperienze negative all'estero.
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