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L'ex attaccante della Lazio, Libor Kozak, ha rilasciato alcune dichiarazioni quest'oggi a La Gazzetta dello Sport su alcuni temi attuali e sulla sua avventura in biancoceleste. Ecco le sue principali parole:
"Venivo dalla serie B ceca, non parlavo italiano, firmai il contratto con la Lazio sul cofano di una macchina. Forse era destino che andasse bene. Nel mio cuore ci sarà sempre spazio per i biancocelesti, li continuo a seguire a distanza. Klose era unico, provavo ad imitarlo in tutto sia dentro che fuori dal campo. Quando mi chiedono il più forte attaccante con cui abbia mai giocato, non ho dubbi, cito lui. Mai visto uno forte così, era completo in tutto. Tra gli allenatori avuti in biancoceleste Reja è quello che mi ha dato una chance e ha creduto in me. I suoi consigli e suggerimenti per me sono stati preziosi e fondamentali per la mia crescita. Con Petkovic diventai un bomber di coppa in Europa League. Inzaghi? Non mi aspettavo potesse diventare un allenatore così bravo e vincente. Lo scudetto è alla portata di questa squadra anche perché negli ultimi anni non c'è nessuno così continuo in serie A. Il mio addio? Fu una scelta personale, mi volevano in tanti in Premier League. Decisi di andar via anche perché gli arbitri in Italia non mi perdonavano nulla, ma era il mio modo di giocare. L'Italia resterà sempre nel mio cuore. Per il resto nella mia carriera hanno contribuito gli infortuni, senza i quali adesso sarei ancora in Premier".
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