ROMA - Lo scontro è totale. La Lazio si allena. Il Torino viene fermato dalla Asl e non parte per Roma. La partita non si gioca. Però non c’è stato nessun rinvio ufficiale. Ore di tensione e imbarazzo. Sarà un nuovo caso Juve-Napoli. La Lazio ha già diramato i convocati, si presenterà da sola stasera all'Olimpico. Dunque 3-0 a tavolino e via in tribunale. Con finale al Collegio di Garanzia del Coni che ha già ribaltato una sentenza che ora fa giurisprudenza. Se invece oggi fosse stato disposto il rinvio, calendario alla mano, si sarebbe potuto recuperare il 7 aprile (se la Lazio uscirà dalla Champions). Lotito e Cairo non parlano ma i pensieri sono palesi. Il loro rapporto è ai minimi storici. La Lega di A balla sulle punte perché fino all’ultimo ha tentato di evitare lo scontro politico e anche un nuovo Juve-Napoli, cercando di far giocare la partita. Tanto che nella mattinata di ieri aveva sondato la possibilità di spostare la gara di 24 ore, visto che la quarantena imposta dall’Azienda Sanitaria locale di Torino finisce alla mezzanotte di oggi. Niente da fare perché la Lazio giocherà sabato con la Juve, impossibile spostare anche quella perché i bianconeri sono impegnati martedì nel ritorno degli ottavi con il Porto. A via Rosellini a Milano si sono vissute ore di imbarazzo. Cagliari e Parma (in lotta con il Toro per la retrocessione) in pressing sulla conferma del match, dopo esser state costrette a scendere in campo in precedenza con situazioni di rosa più che precarie. La stessa Juve si fa sentire. Il disastro è servito. Tutti scontenti.
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Lazio-Torino, figuraccia Lega: 3 a 0 a tavolino. E rischio recupero a campionato finito
Nessun rinvio, quindi i biancocelesti si presenteranno stasera all'Olimpico. Il match verrà assegnato d'ufficio, i granata faranno ricorso e vinceranno almeno in terzo grado. Poi bisognerà comunque disputare l'incontro senza un buco disponibile...
LA POSTILLA
Ancora una volta torna il problema delle Asl che rischiano di stravolgere il campionato. E già, era proprio quello che Lotito e altri presidenti temevano quando nel comunicato numero 51 della Lega di serie A (stilato dopo il focolaio scoppiato al Genoa) venne inserita una postilla che recita: «Fatti salvi eventuali provvedimenti delle Autorità statali o locali». La manina che lo inserì mandò su tutte le furie il presidente biancoceleste, che tentò in ogni modo, invano, di farlo togliere. E proprio quella postilla ha permesso al Napoli di non presentarsi allo Stadium il 4 ottobre scorso e di ribaltare al Collegio di Garanzia del Coni lo 0-3 a tavolino infertogli dal giudice sportivo. Un caso che ha inevitabilmente fatto giurisprudenza, creando anche non poche polemiche tra i presidenti per la scelta della Figc di non costituirsi parte civile. Inevitabilmente si riparte da qui: le Asl possono indirizzare il rinvio delle partite, decisione che comunque spetta alla Lega di serie A. Quello che preoccupa è la discrezionalità con cui una Asl possa decidere o meno di fermare la trasferta di un club. A Napoli bastarono le positività di Elmas e Zielinski, al Genoa non servì mezza squadra contagiata.
INTERPRETAZIONI
«Riunire la squadra è impossibile», informa la Asl in una comunicazione «di cortesia» inviata in serata alla Lega. Da via Rosellini hanno preso tempo. La Lazio e una parte della Lega sostengono che il Torino abbia già giocato il bonus del rinvio (venerdì contro il Sassuolo). Diversa l’interpretazione della Figc e di un’altra ala della Lega, che sostengono invece che le Asl possano intervenire ogni volta che lo reputino necessario e di conseguenza si possano fare più rinvii. Diciamolo chiaramente il protocollo funziona se c’è un gentlemen agreement tra presidenti altrimenti fa acqua da tutte le parti. Il rischio di una paralisi del campionato sia più che concreta. Soprattutto alla luce delle nuove varianti sempre più contagiose. Un pericolo che Lotito ha sempre cercato di scongiurare e che ora rischia persino di pagare. Già, impossibile dimenticare come la violazione del Protocollo contestata ora dalla Procura Federale parta dalle mancate comunicazioni alla Asl. In particolare quella pre-Bruges (secondo la Lazio doveva essere a cura di Synlab) non avrebbe permesso per esempio a Immobile (senza l’autorizzazione sanitaria, dopo 8 giorni, non si sarebbe potuto sottoporre al nuovo tampone negativo) di scendere in campo proprio a Torino lo scorso 1 novembre e di ribaltare il risultato da 3-2 a 3-4 nei minuti di recupero. Da lì forse nasce lo scontro totale.
FIGC
Chi ne esce peggio da questa vicenda è però senz'altro la Lega. Non ha avuto il coraggio di disporre il rinvio della partita e ha irritato la Figc e il presidente Gravina. Lo dimostrano anche le sue parole di stamattina: “C’è un’oggettiva impossibilità di disputare la gara”. Così Gabriele Gravina sul caso Lazio-Torino a margine dell’evento di solidarietà con l’ospedale “Spallanzani” a cui la Federcalcio ha consegnato 600 palloni dopo aver disposto nei giorni scorsi un contributo di 100mila euro per la lotta alla pandemia. Per Gravina “non c’entra la sentenza del Collegio di garanzia su Juve-Napoli. Sono situazioni differenti, questa della Asl non è una decisione dell’ultim’ora, è ormai di qualche giorno e anzi se non fosse rispettata, si rischierebbero anche delle sanzioni penali”.
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