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ROMA - Sono in tanti ad urlare al ciclo finito, al lockdown come responsabile della mannaia che ha trasformato la Lazio da creatura bellissima e quasi infallibile in un esserino timido e prevedibile. I numeri non mentono, il nono posto in classifica con soli 22 punti è la cartina di tornasole di una stagione che potrebbe scivolare nell'anonimato se non si cambia subito marcia. Nonostante i 5 punti negli ultimi 5 turni e le 5 sconfitte nelle prime 15 giornate, mister Inzaghi non perde la fiducia nel futuro: "Siamo solo ad un terzo del campionato, siamo delusi, ma c'è tutto il tempo per recuperare".
Peccato sia una frase che sta prendendo sempre più le sembianze di una cantilena consolatoria. Gli stessi calciatori biancocelesti sui social si lasciano andare a dichiarazioni copia e incolla: "Testa alla prossima partita", "Non molliamo", "Uniti ci rialzeremo" e chi più ne ha più ne metta, ma alle parole ora è necessario che seguano i fatti. Dispiace dirlo, ma lo stesso Inzaghi forse è in uno stato di confusione, non riesce a trovare il bandolo della matassa come gli era successo in passato. Ripete che la squadra è falcidiata da infortuni, che si gioca ogni tre giorni e i calciatori non riescono a recuperare. E' vero, ma ci sarebbero da analizzare anche alcune scelte compiute dall'allenatore durante i match fin qui disputati, un integralismo sul modulo 3-5-2 che non ha ragione di esistere senza esterni di prima qualità. Non è possibile risparmiare aspre critiche alla dirigenza, rea di aver speso 30 milioni fra Muriqi e Fares, capace di smentire anche un vecchio adagio "quando Tare spende non sbaglia un colpo". Bisogna dare tempo ai calciatori di adattarsi, è un discorso che ci può anche stare, ma intanto la stagione della Lazio scivola via con il solo contentino degli ottavi di Champions raggiunti.E intanto, parlando del mercato della Lazio, arrivano grosse indiscrezioni: >>> "9 trattative possibili a gennaio!"<<<
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