ROMA - Un’altra catapulta infernale come nei cartoni animati. Ormai è la mossa letale d’Inzaghi per scardinare i muri avversari. Milinkovic si lancia davanti, sale in cielo, fa la torre per Ciro e il suo tapin. Abbattuto così anche il Cagliari, tutto serrato dietro per 90 minuti. Nulla da fare quando Sergej decide di vincere i duelli. Non c’è storia, non bastano due difensori. Sempre più gigante, Milinkovic: aveva schiacciato già l’Atalanta coi suoi scarponi, si ripete dopo sette giorni. E scala ancora la classifica degli assist: secondo in A a quota sette, primo assoluto fra i giocatori biancocelesti. Ormai sempre più leader in campo e fuori: «Sono arrivato qui da bambino, ora sono un uomo. Mi sento importante, ma alla Lazio lo siamo in tanti». Il Sergente, come lo hanno ribattezzato i tifosi, aumenta però i gradi con livelli quasi extraterrestri. Impressionante la sua superiorità rispetto a tutti, oggi davvero non bastano 100 milioni. Un tempo le sue potenzialità erano evidenti, adesso sono tangibili. Gli mancava solo la continuità, che ora si rintraccia in tutte le prestazioni e nei numeri. Anche quattro gol decisivi (due punizioni), un’infinità di palloni scippati, una media di 12 chilometri a partita macinati. Qualità e quantità disarmanti.
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Lazio, Milinkovic è la bestia nerazzurra
Ancora decisivo, ancora leader. Incredibile la crescita del serbo che l'anno scorso punì l'Inter a Milano e ha segnato anche all'andata all'Olimpico
DESTINO
Altro che miglior giocatore di gennaio. Continuando così, Milinkovic prenota tutto il resto del campionato: «Intanto mi godo questo premio, a casa mi darà una carica in più per il prossimo impegno. Abbiamo sfruttato il passo falso delle altre in classifica in questo turno, ottenuto il sesto successo consecutivo e questo ci dà più forza per preparare al meglio il prossimo incontro». Sarà bellissima la sfida di domenica contro Barella a centrocampo. Proprio un anno fa, il 16 febbraio, Sergej aveva steso l’Inter e rilanciato la Lazio al secondo posto verso il sogno scudetto. Adesso raggiunto il quarto, nulla è di nuovo più proibito. Sono appena 6 i punti in meno dell’anno scorso, anche se c’era una partita (col Verona) in meno, ma il primo a ricrederci ancora (vedi premi e bonus già stabiliti) è il presidente Lotito, di nuovo al settimo cielo. Milinkovic è un suo pupillo: avrà anche un desiderio e un destino “galactico”, ma sino al 2024 – in assenza di offerte da fenomeno – è blindato.
GUERRIERO
Il cammino è ripreso verso l’alto e San Siro può essere un appuntamento simbolico. Lì è nata pure la nuova immagine social di questo serbo d’oro. Quasi 500mila follower su Instagram, anche grazie alla Pop Sports, un’agenzia specializzata di Facchinetti che decise d’assisterlo dopo un incontro a Milano. Dal profilo di Milinkovic è partito anche il siparietto col noto wrestler Ray Mysterio. Sergej ha ottenuto la sua maschera per esultare al prossimo centro. Carnevale arriva adesso, ma Milinkovic non è uno scherzo. Ha già segnato all'Inter pure all'andata all'Olimpico. Uno a uno e palla al centro.
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