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Lazio, Gasp bestia nera d’Inzaghi: solo 3 vittorie in 11 incontri

5 successi per il tecnico dell'Atalanta e 3 pareggi

redazionecittaceleste

ROMA - L’eliminazione brucia. E parecchio. La Lazio ha buttato via la qualificazione alla semifinale, inutile girarci intorno. L’Atalanta nel corso degli ultimi ha dimostrato di esserle superiore, ma non ieri. E’ stata più cattiva se vogliamo. Perché i biancocelesti hanno avuto le stesse chance dei nerazzurri ma ancora una volta a prevalere è Gasperini: su 11 confronti con Inzaghi sono stati realizzati 46 gol, 5 vittorie Atalanta, 3 Lazio e 3 pareggi. Rispettate le attese: partita spettacolare e ricca di gol. A tradire Inzaghi sono stati i vecchi problemi. In primis la difesa. I tre gol subiti sono un catalogo di errori ma soprattutto orrori. Sul primo c’è una dormita generale, nessuno spazza. Lo fa Muriqi in maniera disastrosa. Poi alla ribalta sale Hoedt che si prendere la palma di peggiore in assoluto. Una serataccia per l’olandese che avrebbe dovuto invece sfruttare l’occasione per ritagliarsi più spazio. Niente da fare: prima si fa ubriacare da Muriel sul gol del 2-2 poi Romero gli strappa palla e la serve a Miranchuk per il tris definitivo. Non bastasse procura anche un rigore per fallo, sciocco, su Zapata. Fortuna che Reina fa un miracolo (non l’unico della gara). Peccato però che alla fine non sia servito.

MANCANZA DI CATTIVERIA

E pensare che l’Atalanta era rimasta anche in 10 per l’espulsione di Palomino che aveva atterrato Lazzari lanciato a rete. I biancocelesti subiscono il colpo del ko nel loro momento migliore. La Dea vendica così la finale persa a Roma meno di due anni fa e ora attende di conoscere il nome della prossima sfidante (Napoli o Spezia) questa sera. I bergamaschi partono subito asfissiando il primo palleggio dei ragazzi di Inzaghi, rendendo l’uscita dalla propria metà campo tremendamente complicata alla Lazio che si ritrova solo quando riesce ad alzare il baricentro. Ma a pesare è anche l’atteggiamento generale della squadra biancoceleste. Bene il pareggio di Muriqi, si conferma bravo di testa, e il vantaggio di Acerbi (e che gol!). E’ mancato il giusto mordente. Soprattutto nel finale. Non sembrava che i biancocelesti avessero un uomo in più. Per larghi tratti ha gestito troppo il pallone senza tentare l’assalto. Non a caso quando lo ha fatto, soprattutto con la palla dentro degli esterni ha avuto chance enormi: vedi quella di testa di Acerbi (miracolo di Gollini). Invece la Lazio fa un giro palla lento, troppo per creare superiorità numerica sugli esterni come vorrebbe Inzaghi. Che non a caso urla talmente tanto che si ritrova al solito senza voce e con nessuna voglia di parlare. E intanto, parlando del mercato della Lazio, arrivano grosse indiscrezioni: >>> "9 trattative possibili a gennaio!"<<<

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