ROMA - Il processo non lo fa solo Lotito. Le accuse a Inzaghi ora arrivano anche dagli emarginati del gruppo. La felicità del tecnico per il gol vittoria di Caicedo è rovinata dalla polemica velata dell’ecuadoregno: «Il mister ha già scelto i suoi 11 titolari, io lavoro a testa bassa per farmi sempre trovare pronto». E per togliere ancora una volta col Crotone le castagne dal fuoco. Felipao segna all’83’ e la Lazio torna – dopo 4 ko nelle ultime 5 gare - al successo. Speriamo che, come accaduto con la Fiorentina, possa essere l’inizio di uno sblocco mentale e quindi di un nuovo ruolino positivo per riconquistare la Champions. Ironia del fato, proprio Caicedo lo aveva inaugurato il 6 gennaio, trafiggendo Dragowski al sesto minuto e cancellando il pareggio di tre giorni prima a Genova come pessimo inizio d’anno. Complice l’infortunio di Correa, Inzaghi lo aveva rimandato in campo per allontanare tutte le voci (sopratutto viola) di mercato dopo un duro faccia a faccia con Felipao a San Siro. Qualcosa lì si è rotto quando l’allenatore ha deciso di puntare su un impalbabile Muriqi all’improvviso. C’è però anche lo zampino della società in quella scelta apparentemente senza senso. Apparentemente, perché in realtà Caicedo paga pure lo scotto di non essere andato via ad agosto. Era tutto fatto per il passaggio in Qatar sin quando gli emirati scomparvero. Nel frattempo però la Lazio aveva già speso ben 20 milioni su Muriqi come sostituto. E’ chiaro che l’urgenza biancoceleste sia quella di far emergere il più importante investimento estivo rispetto a un 33enne in scadenza fra un anno e ancora con le valigie in mano. Eppure è sempre Caicedo l’uomo del destino. Ora rilanciato nella partita di dopodomani contro il Bayern a Monaco. Peccato che risultato dell'andata degli ottavi (1-4) abbiamo ormai compromesso il passaggio del turno.
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Lazio, dopo la polemica Caicedo torna titolare a Monaco
Dopo le frasi di classe contro le scelte d'Inzaghi, il tecnico lo rilancia ma in una gara dove ormai il passaggio del turno è compromesso
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Demotivato e, forse, non è il solo. E’ questo, dopo quello di Lulic, l’allarme lanciato da Caicedo. Inzaghi in questi anni si era sempre contraddistinto per il coinvolgimento di tutto il gruppo. L’ultimo dei gregari entrava e dava il suo contributo. Adesso il tecnico si è incastrato sui suoi fedelissimi senza alcun risultato sperato. Quando non arrivano le vittorie, tornano i mugugni nello spogliatoio. Per esempio davanti perché giocano, anche fuori condizione, sempre Correa e Ciro? Caicedo ormai non si riscalda neanche più all’intervallo. Per carità, aveva pure dovuto combattere con una tallonite, ma ormai non segnava dal 10 gennaio. Due mesi dopo, ecco l’ottavo centro stagionale, il quarto negli ultimi 10 ‘ (gli altri con Zenit, Juve e Torino). Inzaghi ha aspettato il 76' per inserirlo, lui si è tolto un macigno.
RINNOVO
La zona Caicedo non lascia scampo. E nemmeno il suo graffio “accessorio”. Felipao, mancino naturale, colpisce ancora con un destro al volo. Aggancia Nedved per percentuale (33%, 9 su 27) di gol segnati con "l'altro piede" e diventa così il migliore nella storia della Lazio . Ha la quinta miglior media (1 gol ogni 114’) in questo campionato. Meglio di lui solo Muriel, Ibra, Lukaku e Ronaldo. E pensare che difficilmente Inzaghi potrà contarci il prossimo anno. Senza rinnovo, l’ecuadoregno, in realtà come il tecnico. Simone assicura che durante la sosta firmerà questo suo benedetto prolungamento. Anche perché, senza, forse sta perdendo pure un po’ il polso sul gruppo. Se poi sono pure Lotito e Tare a imputargli di non sfruttare le rotazioni al massimo, è legittimato a tossire ogni scontento.
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