- Lazio News
- Calciomercato
- Rassegna Stampa
- Serie A News
- Pagelle
- Primo Piano
- Video
- Social
- Redazione
notizie lazio
ROMA - C’è un Mussolini che gioca con la Lazio. No, nessun caso di omonimia. La discendenza è diretta: è il pronipote del Duce. Figlio di Alessandra e di Mauro Floriani. Cognome pesante, un accostamento pericoloso. Un luogo comune spesso abusato, e rigettato da un’ampia fetta di popolo biancoceleste che nell’equazione laziale=fascista non si ritrova. Ma tutto questo non tocca Romano che per la politica non ha nessuna passione. Pensa solo al calcio. Ha da poco compiuto 18 anni, il 27 gennaio, e gioca come terzino destro. Ma è bravo anche come centrale. Bravo a scuola, frequenta l’ultimo anno del St George’s British International School, una scuola internazionale sulla Cassia.
Il cognome è ingombrante, ma nemmeno questo gli importa molto. Tanto che lui li ha scelti tutti e due. E pensare che ha anche sei nomi registrati in chiesa: Romano e Maria, come i nonni materni, Benito come il bisnonno, Mauro come il padre, Magid come il secondo marito della nonna materna e Andrea, come il marito della zia Elisabetta. Chiaro che a balzare all’occhio è il cognome materno. Subito notato nelle distinte di gara e nei tabellini. Soprattutto quelli delle ultime due visto che è stato aggregato sotto età con la Primavera di Menichini. La prima volta il 23 gennaio, in occasione della sconfitta contro il Milan, la seconda sabato scorso nel ko con la Juventus. Romano però è rimasto seduto in panchina. C’è tempo per esordire. Magari il momento non proprio felice della Primavera, barcamena a metà classifica, può essergli d’aiuto per il grande salto. D’altronde il carattere è il suo punto di forza. Alla Lazio approda nella stagione 2016/17, strappato alla Roma dove aveva fatto parte del primo gruppo dell’Academy giallorossa guidato da mister Ciaralli. Viene aggregato ai Giovanissimi di Fascia B.
LA STORIA
Fisico longilineo, è alto 1,86 centimetri, e lunghe leve che gli permettono strappi sull’allungo da staffetta. Tra i 14 e 16 anni fatica molto a trovare spazio tra i titolari. Non si lamenta e dalla Lazio tengono a sottolineare che dalla famiglia non c’è stata nessuna pressione. Anzi a gennaio 2018 accetta di andare in prestito alla Vigor Perconti per il girone di ritorno. Ma il suo obiettivo resta quello di giocare titolare nella Lazio. Negli ultimi due anni fa un lavoro mirato sulla tecnica. Il suo carattere gli permettere di non arrendersi e alla fine sboccia. La passata stagione è titolare fisso dell’Under 17. Colleziona 14 presenza e un gol, quello del 4-0 nella cinquina rifilata al Pisa. Difensore corretto: appena una ammonizione. Questanno entran nell’Under 18 di Tommaso Rocchi dove però ha giocato solo le prime due partite a ottobre, prima della sospensione dei campionati giovanili per Covid. Poi, alla ripresa, la promozione in Primavera. «Su di lui ho puntato molto dedicando due anni di lavoro particolareggiato per lui e ora grazie alle sue doti un poco tardive raccoglie i frutti del duro lavoro fatto negli anni scorsi» racconta Mauro Bianchessi responsabile del settore giovanile biancoceleste. La mamma, invece, non vuole parlare del calcio. Argomento tabù tra madri e figli.
LA MADRE
Cittaceleste.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA