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ROMA - A quaranta anni dalla morte di Vincenzo Paparelli, la Regione Lazio ha istituito un convegno riguardo la violenza negli stadi. In questa occasione ospite d'onore Gabriele, figlio di Vincenzo, il quale ha dichiarato:
"Quando succedono tragedie come quella che ho vissuto io, è un dispiacere. Il calcio che amiamo viene calpestato e noi vorremmo viverlo solo in maniera sana. Senza la preoccupazione che da un momento all'altro possa succedere una catastrofe. Bisogna sapersi comportare bene allo stadio e non solo. Dopo quaranta anni le istituzione hanno voluto ragionare. Sport e violenza non hanno nulla a che fare. Non dovrebbero mai entrare in contatto. Per tanti anni ho cercato di farlo capire e oggi la regione Lazio amplifica la mia voce. Li ringrazio e sono veramente contento. Bisogna andare allo stadio solo per tifare la propria squadra del cuore. Ci si può sfogare con le urla ma gli insulti non c'entrato niente. Calcio importante per corpo e mente, non inquiniamolo. Solo chi non ama veramente il calcio si comporta male".
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