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Il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, ha rilasciato alcune dichiarazioni in un'intervista sul magazine "Riparte l'Italia". Ecco le sue principali parole:
"Se il calcio non riparte subito, danno irreparabile di 500 milioni di euro. Bisogna difendere 100mila lavoratori, 1.4 milioni di tesserati, 4.7 miliardi di fatturato. Ripartire vuol dire giocare. Il calcio in Italia è un fattore importante sociale ed economico, genera entusiasmo. Nel corso degli anni è diventato sempre più un elemento di coesione e di sviluppo. Il Covid-19 ha stravolto le nostre vite, ha imposto cambiamenti radicali. Ma non ha spezzato il filo d'amore che lega il calcio all'Italia. Se ripartono gli altri settori del Paese, è giusto che lo faccia anche il calcio. Durante il periodo del lockdown ci siamo messi a disposizione a livello sociale per far sentire la nostra vicinanza a chi ne ha bisogno, con tante iniziative. Adesso che questa fase è superata, anche i bambini, usciti di casa, vogliono giocare a pallone".
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