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ROMA - Provare a giocare Lazio-Torino a tutti i costi in questa settimana. E' questo quello che sta provando a fare in questi frangenti concitati, la Lega. La soluzione migliore sarebbe quella di rinviare il match di 24 ore per scongiurare qualsiasi ripercussione su questa giornata. Secondo le nostre indiscrezioni, è più di un'idea. Sopratutto sarebbe l'unico modo per ovviare al diktat dell'Asl piemontese, secondo cui finirà domani a mezzanotte l'isolamento della squadra. Il primo giro di tamponi di sabato è stato negativo, nella giornata odierna ce n'è stato un altro ma non c'è ancora l'esito. Per ora Lotito soddisfatto, Cairo meno. La battaglia c’è, è aspra, ma è sotto traccia, per ora, e senza esclusioni di colpi. Tutti e due restano in silenzio, ma la sensazione è che la scintilla di una pesante lite possa scoccare da un momento all’altro. Oggi, comunque, si dovrebbe decidere tutto e in maniera ufficiale. La Lega spinge per andare in campo, e non spostare la gara in nessun modo, la Asl di Torino appare più morbida rispetto a ventiquattrore prima, ma anche più prudente visto che di mezzo ci sono persone positive al Covid, con la variante inglese: sedici in tutto (8 giocatori, 2 staff e 6 famigliari).
OCCHIO AI CAVILLI
L’ostacolo, al momento, sembra essere rappresentato dall’interpretazione che l’Autorità sanitaria locale dà alla durata dell’isolamento imposto ai giocatori del Torino. Per i dirigenti della Asl piemontese la scadenza sarebbe fissata alla mezzanotte di martedì, sei ore dopo l’inizio della gara, per la Lega Calcio, invece, l’isolamento domiciliare termina alla mezzanotte di oggi. Oggi però nuovo comunicato dell'autorità: "Prima di domani a mezzanotte riunire la squadra è impossibile".
LITE TRA PATRON
Davvero una coincidenza pazzesca che tutto questo caos siano accaduto proprio prima di Lazio-Torino. Di mezzo è andato a finire anche Inzaghi per una dichiarazione in buonafede nel post partita di Bologna ("Giochiamo il Toro sarà più riposato). Ma i due presidenti non si stimano per niente. I loro scontri vanno avanti da mesi, sin dalla ripresa del campionato scorso, quando Lotito spingeva per giocare e Cairo diceva l’esatto contrario. Poi ha vinto la linea del patron laziale e tanti club si sono ricreduti, anche e soprattutto per questioni economiche. Ma lo scontro tra i due è sempre vivo sui diritti tv, sui fondi esteri. Per non parlare del caso tamponi, con l’attenzione della Procura scattata proprio sulla denuncia del Torino, con il patron granata che accusa quella biancoceleste di aver fatto giocare Immobile positivo nella gara d’andata. Insomma la lite è su tutto E In Lega c’è forte imbarazzo. Non è escluso che Cairo spinga molto sulla posizione e sulla rigidità della Asl, mentre Lotito (e la Lega), si aspettano che venga applicato il protocollo, quindi si giochi senza problemi. A decidere però sarà sempre e solo la Asl piemontese. Oggi la parola fine oppure lo scontro totale.
Cittaceleste.it
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