ROMA - Non è una Lazio per giovani, ma è una Lazio forte. Costruita anche sull’età, sull’esperienza, sulla malizia (nelle 21 gare giocate, i biancocelesti sono andati in campo con l’età media più alta del campionato: 28,7, davanti a Benevento e Inter). E sulla fame di calciatori che oltre i trent’anni scoprono – e danno – il meglio di loro, smaniosi di arrivare in alto. Adesso sono pronti alla sfida contro l’Inter, che tra due giorni potrebbe catapultare i biancocelesti a pochi passi dai vertici della classifica, in una posizione che ricorda e avvicina quella di un anno fa. Guidati da campioni nel fiore degli anni ma anche – appunto – da chi non è più un ragazzo e per qualcuno dovrebbe cominciare a pensare all’addio. Macché. Prendete Acerbi. Era arrivato fino al Milan, poi era precipitato. «Colpa mia, non facevo vita da atleta», l’onesta ammissione. È rinato nel Sassuolo, ora si sta riprendendo ciò che ha sperperato e ci riesce proprio con il lavoro, con la serietà, con l’abnegazione. Oppure guardate Radu, uno che non è mai stato un fenomeno, un predestinato ma non tradisce praticamente mai. E non a caso a lui Inzaghi non rinuncia, se non quando è costretto, giusto per dargli fiato e respiro (l’età, del resto, un po’ pesa). Per non dire di Immobile, che a 30 anni suonati ha vinto la Scarpa d’Oro e adesso è di nuovo lì, a lottare per la classifica dei cannonieri, un traguardo che lo catapulterebbe nella storia del nostro calcio se lo raggiungesse per la quarta volta.
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Contro l’Inter sarà ancora la Lazio dei terribili vecchietti
nelle 21 gare giocate, i biancocelesti sono andati in campo con l’età media più alta del campionato: 28,7, davanti a Benevento e i prossimi avversari nerazzurri
TERRIBILI
Ma forse i due vecchi che hanno cambiato volto alla Lazio in queste ultime partite sono stati Leiva e colui che è più avanti di tutti con gli anni: Reina. Il brasiliano ha faticato tantissimo a recuperare una condizione accettabile, dal lockdown in poi si era come smarrito, disintegrato da un intervento chirurgico fastidioso e da altri acciacchi assortiti. Adesso che è tornato in forma (quasi) ottima, la squadra di Inzaghi vince sempre. Un caso? Quanto a Pepe, ha dato un’altra sicurezza a tutta la Lazio, perché parla, comanda e in area fa il padrone (poi gioca anche bene con i piedi, quindi a 38 anni si è scoperto un portiere moderno, o forse alla moda).
FORMAZIONE
Da Reina a Immobile, dal portiere al centravanti, passando per Acerbi (ieri non si è allenato, ma solo per gestire le forze), Radu e Leiva: è una Lazio over 30, ce ne sono cinque di giocatori che hanno superato questa soglia. E un sesto potrebbe essere in campo domenica sera contro l’Inter: Musacchio. Il quale è in corsa per il posto di difensore di centrodestra con Patric. Inzaghi preferirà l’esperienza dell’argentino o la corsa dello spagnolo? È l’unico dubbio di formazione che resta.
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