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Zoff: “Lazio, Baroni non mi sorprende. Su Provedel e Mandas dico…”

Dino Zoff
L’ex tecnico nonché presidente biancoceleste ha presentato la gara in programma sabato sera ricordando poi Sven-Goran Eriksson: le sue parole
Edoardo Benedetti Redattore 

È intervenuto ai microfoni di Radiosei l’ex allenatore nonché presidente biancocelesteDino Zoff. La partita tra Juve e Lazio ma non solo, con un immancabile ricordo di Eriksson. Queste le parole di Zoff: “Se mi sono sentito più mister o più presidente? Direi che mi sono sempre sentito più Zoff. Nella Lazio ho fatto tutto, nella Juventus sono stato allenatore e calciatore, sono due parentesi belle. Non saprei scegliere una delle due squadre, fanno parte della mia vita. La Lazio di Baroni? Non mi sorprende, lui lo scorso anno ha fatto dei miracoli quindi fiducia l’avevo. Ad ogni modo è ancora presto, le difficoltà si vedranno più avanti. La squadra gioca bene, è piacevole da vedere: complimenti a lui.

Provedel e Mandas? Sono bravi tutti e due. Il secondo ha fatto vedere buone cose ma ovviamente ha giocato meno. Avere i portieri buoni è un bel vantaggio. Due portieri titolari è difficili averli; adesso con l’esasperazione del calcio può succedere di tutto, quindi un buon secondo ci vuole. Costruzione da dietro? E’ una brutta cosa. Se la palla la tocca molto il portiere non si fa molto davanti. Sono aperto sempre alle novità, ma sono contro alle esagerazioni. Molte volte le gare mi sembrano di allenamento. Fare mille passaggi fa perdere il bello del calcio. La gara di sabato non sarà determinante, però qualcosa può significare per entrambi i tecnici. La sconfitta nel calcio non significa molto, ma può minare l’entusiasmo. Fare un risultato buono è importante per tutte e due le squadre.

Per la Lazio un bel risultato può dare autostima e far aumentare l’entusiasmo del momento; alla Juve potrebbe aiutare per mantenere le aspettative. Le partire di ora sono indicative, le aspettative poi possono cambiare, guardiamo il Napoli dello scorso anno. Gascoigne? Delle volte l’ho picchiato (ride, ndr) ma io ho sempre avuto un debole per gli artisti. Aveva delle battute con le sue parole apprese in italiano. Trovava sempre il modo di farsi volere bene. In 10′ era tutto: forte, bugiardo, tutta la gamma dell’animo umano. Faceva impazzire di disperazione e felicità. Era da menargli e da incensarlo (ride, ndr). Eriksson? Un signore sotto tutti gli aspetti, era facile stare bene con lui. Pronostico su Juventus-Lazio? Faccio il coniglio e dico X (ride, ndr).“.