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Zappi: “Serve innovazione, ma c’è un protocollo. E se finiamo alla gogna…”

lazio: elezioni all'AIA
Dal caso Gatti in Como-Juventus al cross di Bastoni, ecco le parole del presidente dell'AIA Antonio Zappi in merito alle polemiche arbitrali
Stefania Palminteri Redattore 

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Dal Centro Tecnico Federale di Coverciano, il presidente dell'AIA Antonio Zappi è intervenuto in conferenza stampa a margine della presentazione dell'accordo AIA-NET Insurance per rispondere ad alcune domande dei cronisti. Dalle parole di Gasperini in conferenza stampa al termine di Club Brugge-Atalanta 2-1 fino alla mancata assegnazione di un calcio di rigore in Como-Juventus 1-2 per un sospetto fallo di mano di Gatti, non si placano le polemiche arbitrali.

Tra i casi più discussi c'è sicuramente la clamorosa svista in Inter-Fiorentina 2-1 sul cross di Bastoni che ha portato all'angolo che ha dato il La al vantaggio nerazzurro. Queste le sue parole in merito: "Il VAR non è intervenuto, ma qui si entra nel campo del protocollo. Non si può accusare il nostro mondo per aver rispettato il protocollo IFAB. Secondo me va aggiornato questo protocollo, lo dico da sempre. Ma è una cosa che non compete all’AIA.

Noi siamo aperti ad una proposta di sperimentazione della regola 12, riguardante le condotte ostruzionistiche dei portieri. Chi chiede innovazione con noi sfonda porte aperte, ma non chiederò mai a nessuno di violare il protocollo, le regole sono sacre. Questo deve essere accettato".

Sul caso Gatti in Como-Juventus

"In un paese normale l’audio di Como-Juventus sarebbe apprezzato… Sentire che c’è un contraddittorio, dove più persone valutano la stessa azione con prospettive diverse. In un paese normale si direbbe che hanno dibattuto, che hanno pensato e che hanno fatto prevalere le regole. Il nostro mondo ha deciso di aprirsi così tanto ma dobbiamo migliorare, non può essere usata contro di noi. Prima di dire che un arbitro ha sbagliato per un’informazione sbagliata, ci si deve informare meglio sulle regole.

Prima di parlare con la stampa, a volte, si potrebbe fare una chiamata per confrontarsi meglio e più serenamente. Il riferimento è ad Atalanta-Torino, quando venne detto che si arbitrava da lontano. Cerchiamo di stemperare i toni e rientrare nella comprensione, perché siamo tutti qui per lavorare al meglio".

Sulle interviste post partita degli arbitri

"E’ il momento di aprirci al futuro. Il calcio potrà un giorno, spero, consentire l’ascolto degli audio e la spiegazione in diretta. Ma qui è un problema di cultura sportiva. Nel rugby e in Carabao Cup in Inghilterra questa cosa esiste già. Immaginate cosa succederebbe se avessimo trasmesso le spiegazioni allo stadio cosa sarebbe successo. Io comunque sono convinto che si possa andare in questa direzione, ma non finché ogni volta che ci sarà una decisione controversa questi ragazzi della squadra arbitrale verranno messi alla gogna". Pochi giorni fa a lanciare l'allarme sugli arbitri era stato l'ex arbitro di Serie A Gianpaolo Calvarese <<<

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