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Salernitana-Lazio
Tutto troppo facile. La partita è stata in discussione soltanto a metà pomeriggio, quando dal ritiro della Salernitana arrivavano notizie di nuove positività. Alla fine, il tecnico Colantuono deve rinunciare a sette titolari. Troppa la differenza tecnica tra le due squadre per mettere in discussione un risultato quanto mai scontato. La Lazio ha avuto tuttavia il merito di scendere in campo con l’atteggiamento giusto. Sembra banale, ma non era semplice - nelle ore immediatamente precedenti il calcio d’inizio - mantenere la concentrazione con la voce di un probabile rinvio per le positività riscontrate all’interno del gruppo squadra della Salernitana.
Alla fine, all’Arechi va in scena la Grande Bellezza; lancio di Luis Alberto, tacco di Milinkovic-Savic, gol di Immobile. La Lazio sblocca subito il risultato, e lo fa con una giocata eccellente. Un’azione che non rasenta la perfezione: la supera, va oltre. Il film della partita va avanti, con un’altra manovra superlativa; lancio di Milinkovic, affondo di Pedro e assist perfetto per Immobile. L’attaccante deve solo sospingere la palla in rete. Il centravanti laziale si prende la scena, e la vetta della classifica cannonieri. I suoi tiri mancini sono terminati, non le minacce; la sua incornata fa tremare la traversa. La partita è già chiusa. Ma Cataldi trova la maniera per rimediare un cartellino giallo inutile che gli precluderà la prossima sfida con l’Atalanta.
La contesa a questo punto diventa quasi una noiosa appendice. L’infortunio di Pedro chiude il primo tempo, il gol di Lazzari a metà ripresa consegna il risultato agli archivi. E’ stata vera Lazio? Per affermarlo è necessario attendere il confronto con l’Atalanta. Per onestà intellettuale, la prestazione odierna non può offrire riferimenti oggettivi. La cifra tecnica tra le due squadre sarebbe stata comunque notevole, ma le numerose assenze hanno creato una voragine. In questa situazione, sarebbe stato opportuno togliere dalla contesa iniziale Cataldi - diffidato - per dare spazio a Leiva che nella ripresa non ha sfigurato. L’ingresso in campo del giovanissimo Romero ha dato - nel finale - quel pizzico di freschezza che volge verso la speranza. Spes, ultima Dea. Battere l’Atalanta per tornare a riveder le stelle.
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