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5 Jan 2000: Roberto Mancini of Lazio in action during the Serie A match against Venezia played at the Pialugi Penzo Stadium in Venice, Italy. Venezia won the game 2-0. Mandatory Credit: Claudio Villa /Allsport
Il Barone Liedholm affermava che in dieci uomini si gioca meglio al calcio. E non aveva tutti i torti, almeno guardando il modo in cui maturò il risultato del primo derby giocato da Mancini con la maglia biancoceleste, tanto schiacciante quanto roboante. La Roma è quella allenata da Zeman, la Lazio gioca in trasferta ed è attesa da una prova decisiva. Le squadre sono ambiziose, alla vigilia cresce l’attesa per vedere all’opera la nuova Lazio di Sven Goran Eriksson. L’avvio è equilibrato, ma dopo sette minuti, l’arbitro Collina espelle Favalli per un fallo da ultimo uomo. La Lazio dovrà affrontare il resto della partita in dieci uomini. Eriksson dalla panchina prende tempo, poi richiama in panchina Almeyda inserendo Paolo Negro.
Il primo tempo scivola via con una sterile supremazia giallorossa, ma nella ripresa - dopo un paio di minuti, Mancini si invola sulla sinistra, salta in scioltezza due avversari, si accentra e lascia partire un destro che si infila all’incrocio dei pali. E’ un gol maestoso, un gol d’artista che premia la maggior qualità della Lazio, costretta a disputare - per l’inferiorità numerica - anche una partita di sacrificio. In mezzo al campo Jugovic è monumentale, Nedved corre per tre, Nesta in difesa non sbaglia nulla. Marchegiani offre il consueto rendimento di grandissimo spessore, Fuser arriva su ogni pallone e riparte come una furia.
La Roma accusa il colpo, la Lazio ne approfitta e dieci minuti dopo raddoppia con Casiraghi. Il centravanti segna in acrobazia, infilando Konsel sul primo palo dopo un assist sublime di Mancini. Altro gol d’autore, altro capolavoro da incornciare. Ma non è finita. La pressione della Roma è sterile mentre dalla parte opposta - sotto la curva sud ormai semideserta - Nedved fa un sombrero a Servidei, anticipa l’uscita di Konsel e infila la palla in rete con un morbido pallonetto. C’è ancora tempo per vedere tutta la frustrazione mostrata Di Biagio che si fa espellere. Poi il gol della bandiera, a tempo scaduto. Ma a questo punto esultano anche i tifosi della Lazio: un modo singolare e goliardico per sbeffeggiare l’avversario appena demolito.
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