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Vio: “Lazio? C’è stato un momento in cui sarei potuto tornare, ma Lotito…”
Questa mattina ai microfoni di Radiosei durante la trasmissione "Sei Volte Buongiorno" è intervenuto Valter Vio, l'ex preparatore atletico della Lazio. Durante l'intervista, l'ospite ha parlato del momento che sta vivendo la Lazio e dell'ipotesi ritiro a Formello. Allo stesso tempo, il professore Vio (in passato con la Lazio e il Bologna di Delio Rossi) ha descritto come sono cambiati i metodi di preparazione negli ultimi venti anni. Di seguito le sue dichiarazioni:
"Mi fa piacere parlare di Lazio, la seguo e sta facendo bene. La Lazio è stata una tappa importante, eravamo nei primi anni di Lotito. All'epoca non c'erano grandi campioni, ma giovani che volevano emergere. Riuscimmo a fare bene, il massimo fu vincere la Coppa Italia. Alzare quel trofeo è stato un orgoglio. Rispetto ad ora la preparazione estiva è cambiata molto. Ricordo che con Delio alla Lazio facemmo prima un mese a Santa Cristina, tornammo a Roma e poi andammo nuovamente in altura altri dieci giorni. Ora si pensa più ai soldi con le tournee. Le vecchie preparazioni si basavano su atletica e corsa. Ora con GPS si lavora differentemente. Con la Lazio di Delio Rossi in ritiro facevamo anche dieci volte i 1000 mt in un giorno, ora sarebbe impensabile. Poi facevamo le salite molto rapide con mister Rossi che in cima urlava. Ti permettevano di avere forza e di avere la base ce la faceva. Fare questo tipo di ritiro sarebbe ora impensabile.
Ci sono studi che dimostrano come gli infortuni siano legati più alle partite. L’obiettivo di un preparatore è avere una potenza aerobica elevata, con la rosa dei calciatori all’80% della propria forza. Così si riusciva a continuare per tutta la stagione. Giocando sempre diventa difficile lavorare sul fisico. Giocare ogni tre giorni è difficile, per un recupero fisiologico sarebbero necessarie almeno settantadue ore. Sarebbe sbagliato portare il fisico al 100% delle proprie possibilità perché dopo ci sarebbe una discesa nelle prestazioni. Lazio a Formello per il ritiro? La differenza sostanziale è la temperatura serale per riposare bene la notte. Inoltre la temperatura in altura è preferibile a luglio a Roma possono fare anche trentacinque gradi. Poi la sera si può sopperire con l’aria condizionata. Non c’è un discorso di ossigenazione come può valere per i maratoneti. Ora con due settimane di lavoro si preferisce lavorare nei centri delle squadre.
A Roma immagino si farebbero due sedute, una la mattina la presto e una la sera. Troppo distanza tra i due allenamenti? Non sarebbe un problema perché il calciatore potrebbe riposare e recuperare meglio per la seconda seduta. Lazio un po’ stanca? La parte psicologica è importantissima. Anche in campionati inferiori la vittoria fa lavorare meglio, si sente meglio la fatica. Perdere un derby portava un mese di catastrofe, vincerlo ti dava un entusiasmo incredibile. Sono successi che possono cambiare l’andamento di una stagione. Ricordo sempre con piacere la mia militanza in biancoceleste.
C'è stato un momento in cui sarei potuto tornare alla Lazio. Lotito aveva contattato Cesare Prandelli, poi il presidente cambiò idea e cercò di prendere Bielsa. Diciamo che se non sono tornato alla Lazio è per colpa di Lotito" termina sorridendo Vio.
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