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Viaggiare un minuto per fare la storia: dal Polo Nord all’Europa, ecco il Bodo/Glimt
Più a nord del Nord: sopra il Circolo Polare Artico e incastonata in una terra dove la natura regna ancora incontrastata. Qui, a Bodo, la Lazio si gioca una parte importante del passaggio alle semifinali di Europa League. Da piccolo villaggio di pescatori a mini metropoli della Norvegia il passo è breve ma non scontato. L’elezione a Capitale Europea della Cultura 2024 dimostra però tutta la vivacità di questa piccola cittadina scandinava che ancora oggi conserva un forte legame con le tradizioni Sami. Qui, dove 50mila anime conducono la loro vita tra un’estate in cui il sole non tramonta quasi mai e un inverno in cui l’aurora boreale domina i cieli, nasce la favola Bodo/Glimt.
Fondata nel 1916, la squadra locale ha occupato un posto abbastanza marginale nel calcio norvegese fino all’exploit degli ultimi anni. Prima, però, il baratro a un passo. Nel 2018, infatti, il Bodo/Glimt si è trovato a un passo dalla retrocessione. Poi l’inizio dell’era Knutsen, che con il suo 4-3-3 tutto pressing e contropiede ha portato la squadra dalla sua tranquilla esistenza al Polo Nord fino ai massimi livelli del calcio norvegese e non solo. Quattro titoli negli ultimi cinque anni in campionato, i quarti di Conference League raggiunti nel 2021 e quelli di Europa League in questa stagione. Merito del tecnico, ma non solo.
Tra i segreti del Bodo c’è anche Bjorn Mannsverk: pilota da caccia che non conosce granché di calcio ma che nelle vesti di Mental Coach ha trasformato la mentalità dei calciatori gialloneri. Che, per una curiosa tradizione, in ogni gara vengono incitati dagli spalti con degli spazzolini gialli. Il tutto risale alla metà degli Anni Settanta, quando Arnulf Bendixen in una trasferta a Bergen portò proprio uno spazzolino giallo da usare nel settore ospiti a mo’ di bacchetta. Da allora, quella degli spazzolini gialli è diventata una vera e propria tradizione che si è diffusa così tanto che, prima di ogni partita, i tifosi di casa consegnano proprio uno spazzolino giallo al capitano avversario.
Casa e campo sono infatti bene o male la stessa cosa per i calciatori del Bodo/Glimt: la maggior parte di loro vive infatti nelle vie dietro gli spalti dell’Aspmyra Stadion, fortino da 8800 posti in cui i gialloneri costruiscono gran parte delle proprio fortune. Il centro sportivo dista poi appena 200 metri dallo stadio e per questo solitamente il tragitto viene percorso a piedi da giocatori e staff. Non, però, nelle gare UEFA. Lo stretto protocollo del massimo organo calcistico europeo infatti prevede che ogni squadra arrivi nell’impianto con il pullman della società. Per questo motivo i giocatori del Bodo sono costretti a viaggiare per un solo minuto per arrivare a destinazione, così come questa sera a caccia della storia. Quando, di fronte, ci sarà però una Lazio affamata di successo e in cerca della prima, storica semifinale europea dell'era Lotito.
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