“Sono due sconfitte che fanno male nello stesso modo, a Bologna forse eravamo più morti però. Oggi abbiamo avuto qualche occasione, ma rimane una situazione simile. Questa volta la squadra sembrava consapevole negli ultimi giorni dell’importanza della gara, aveva bene anche nel riscaldamento. Poi in partita ci siamo sciolti, abbiamo avuto tante occasioni per tornare in gara ma non ci siamo riusciti. Dobbiamo anche constatare che il livello di aggressività degli avversari è stato superiore al nostro: diventa un problema per recuperare il pallone.
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Verona-Lazio, Sarri: “Non si può perdere così. Conta la squadra, non il singolo”
Mi aspettavo una squadra più consapevole dell’importanza della partita. Stiamo mostrando grandi limiti a livello di continuità. Con tutto il rispetto per gli avversari, che giocano un buon calcio e stanno facendo bene, non è un rendimento logico. Non si può vincere contro nerazzurri e Roma e poi perdere 3-0 a Bologna e 4-1 qui. L’Europa League è massacrante a livello di energie fisiche e nervose, è vero, però oggi in campo c’erano due giocatori soli con 90’ in campo giovedì. Non si tratta quindi di energie fisiche.
Sono inaccettabili certe prestazioni dopo aver effettuato grandi prove contro alcune tra le squadre migliori del campionato. Serve un’analisi a livello di staff, ma anche interiore da parte di ognuno. Bisogna capire cosa c’è nella testa di tutti, stiamo valutando il ritiro con Tare. In queste partite quando la squadra si squaglia è difficile avere un’idea delle prestazioni individuali. C’è però poco da salvare, siamo stati ordinati solo nei primi minuti, poi c’è stato tanto casino e si è fatto il contrario di quanto preparato. Le azioni individuali contro una squadra così aggressiva non portano a nulla, infatti abbiamo preso un paio di goal dopo aver perso palla. Le poche volte che siamo andati in profondità con gli attaccanti, invece, siamo riusciti a essere pericolosi.
Alterniamo grandi prestazioni a grandi cazzate, è difficile dare una spiegazione logica della situazione. Per quanto riguarda i singoli, io lavoro per il davanti della maglia cercando di aiutare il dietro, ma non farò mai il contrario. Proverò ad aiutare tutti e metterli nel condizioni di rendere al meglio, ma il mio interesse è la Lazio, la squadra. Anche oggi, la situazione non è cambiata molto: il singolo oggi poteva poco. La squadra avrebbe trascinato chiunque nella prestazione anonima oggi”.
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