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Lazio, svolta Flaminio: la decisione sul progetto della Roma Nuoto
Una svolta, o almeno quello che sembra possa arrivare dopo la decisione del Comune di Roma in merito al progetto presentato dalla Roma Nuoto per la riqualificazione dello Stadio Flaminio. Attraverso una nota diramata sul proprio sito ufficiale, il Comune ha reso noto il mancato riconoscimento del pubblico interesse per il progetto di fattibilità sull'impianto di Nervi.
Dopo il ricorso presentato al Tar del Lazio per il via libera del comune, lo scorso dicembre era arrivato un primo verdetto favorevole al termine della conferenza dei servizi. Ora, però, è arrivato uno stop decisivo, che potrebbe di fatto spianare la strada al progetto presentato dal patron Lotito per regalare una nuova casa ai tifosi della Lazio. Di seguito, ecco la nota ufficiale diramata sul sito di Roma Capitale.
"Con una delibera votata all’unanimità dalla Giunta, Roma Capitale ha approvato il mancato riconoscimento del pubblico interesse per il progetto di fattibilità sullo Stadio Flaminio presentato da Costruzioni Civili e Commerciali S.p.A., in qualità di mandataria del R.T.I. costituito con la Rubner Holzbau S.r.l. e la S.S.D. Roma Nuoto a.r.l.
Tra le considerazioni a fondamento della delibera di Giunta si legge: “La proposta non restituisce alla città la funzione primaria per la quale la struttura è stata progettata, quella di Stadio; non valorizza la vocazione di ‘grande impianto sportivo’ in grado di ospitare manifestazioni sportive nazionali e internazionali; depotenzia le potenzialità dello stadio quale polo attrattore culturale”.
Inoltre: “La proposta depotenzia le funzionalità dello Stadio in virtù della riduzione del numero dei posti, dai 42 mila originari a 7500, e dell’introduzione di funzioni di carattere commerciale” con una rete “costituita da una struttura di vendita di 2.500 metri quadrati ed altre aree di vendita”.
Da grande stadio d’interesse nazionale, il Flaminio sarebbe stato trasformato in “un impianto polifunzionale” con una “pluridisciplinarità delle attività sportive previste, le quali, peraltro non arricchiscono l’offerta sportiva del quadrante territoriale di riferimento”, uno dei più forniti di Roma in termini di strutture e servizi per lo sport: una preziosa eredità delle Olimpiadi del 1960".
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