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RIVIVI IL LIVE | Udinese-Lazio, Baroni: “Siamo pronti. Dia con Taty? Vi dico…”

Marco Baroni
Le dichiarazioni nella conferenza stampa di presentazione della trasferta contro l'Udinese nel centro sportivo di Formello di Marco Baroni
Edoardo Benedetti Redattore 

La Lazio si prepara ad affrontare la prima trasferta stagionale, pronta a fare visita al Bluenergy Stadium. I biancocelesti se la vedranno con il nuovo Udinese di Runjaic, con l'obiettivo di confermare i buoni segnali visti all'esordio contro il Venezia. Presso la sala stampa del centro sportivo biancoceleste il tecnico Marco Baroni ha presentato la gara, rispondendo alle domande dei cronisti presenti, nella consueta conferenza stampa della vigilia.

Quali sono i progressi che domani vuole vedere?

“Intanto facciamo gli auguri a Luca di riprendersi. Sappiamo che sta bene. La squadra ha lavorato, ci serve farlo ogni giorno. Abbiamo messo alle spalle l’ultima gara, guardando a questa trasferta insidiosa e complicata. Ma la squadra ha lavorato bene”.

Qual è il prossimo step che si aspetta dalla sua squadra?

“Un bel test, giochiamo contro una squadra che ha struttura fisica e calcio in verticale, lavora sulla pressione. Ci saranno delle difficoltà, la squadra è preparata. Ci serve una partita accesa, dal punto di vista nostro dobbiamo migliorare nella manovra e nella velocità. Ma la squadra sta lavorando con dedizione. Ed è ciò che per me è importante, sia chi non è andato in campo sia chi è rimasto fuori, tutti lavorano nella giusta direzione. Mi aspetto una partita importante”.

Dobbiamo abituarci a una Lazio che concede molto agli avversari? O sono cose da migliorare alla ricerca di un equilibrio?

“Dobbiamo trovare maggiore compattezza ed equilibiro. Va fatto con la pressione in avanti, ma la squadra mi è piaciuta dal punto di vista mentale. Non è facile andare sotto dopo pochi minuti, la squadra è rimasta sempre in partita. Le gare possono cambiare, solo con l’attenzione puoi portare dalla tua parte gli episodi delle partite”.

Quali sono le differenze tra Cataldi, Rovella e Vecino per il ruolo di regista?

“Dobbiamo migliorare, non nella manovra ma nella velocità. A me piace avere il dominio del gioco, ma la velocità ci aiuta a produrre di più e la squadra lo può fare. In questo momento sto valutando chi schierare a seconda della partita. Rovella ha fatto bene, poi è anche rientrato da un infortunio e aveva perso un po’ di mobilità. Ho messo Vecino che è entrato bene. Cerco di articolare e gestire, perché dobbiamo pensare a tanti titolari. Nel momento in cui ogni giocatore sa cosa deve fare ci saranno partite in cui si possono fare dei leggeri cambiamenti, sempre con lo stesso spartito”.

Come stanno Tavares e Castrovilli? Quali sono i miglioramenti a breve e lungo termine?

“Lavoriamo ogni giorno per migliorarsi, ogni settimana è una verifica. La squadra all’interno di questo deve arrivare alla partita con l’atteggiamento voglioso, di essere presente e partecipativa. Ma con la possibilità di condurre la gara con l’aggressività. Nuno e Gatenao stannno lavorando, mettiamo dentro settimane di lavoro per raggiungere la migliore condizione fisica. E ci sono vicini”.

Come ha trovato Dia a livello di condizione? Possiamo vederlo insieme a Castellanos?

“Non lo escludo. Dia sta bene, ha lavorato a parte la settimana scorsa quando ha giocato in Coppa Italia con la Salernitana. Ma sta bene fisicamente. Lo stiamo portando dentro nel nostro lavoro. Lui si è calato molto bene nella parte, ha le caratteristiche che noi ricerchiamo: mobilità, qualità, sa fare gol. Non lo escludo insieme a Castellanos, ma ci dobbiamo lavorare”.

In cosa ha lavorato con Castellanos?

“Lui è un giocatore forte che deve giocare con ferocia. Lavora bene per la squadra, credo che l’ultima partita, al di là del gol che è stato cercato, inducendo l’avversario all’errore, ha avuto altre due occasioni, è stato presente. Là davanti sanno che devono portare le prime pressioni, c’è tanto lavoro da fare. Lui è voglioso e desideroso. Ormai si fa gol solo se hai questa voglia e questa ferocia: lui ce l’ha”.

Affrontare una squadra così fisica è un vantaggio o uno svantaggio?

“L’Udinese è una società lungimirante che io stimo. Ha giocatori sia strutturati che molto bravi. Ha un nuovo allenatore che cerca un calcio diverso, molto più verticale. Ma tutto dipende da noi. Queste cose le sappiamo, sono curioso perché ci aspetta una partita non facile. Ma siamo pronti, dobbiamo esserlo e lo saremo”.

Non esclude Dia con Castellanos: in tandem o uno alle spalle dell’altro? E sugli esterni ci sono gerarchie?

“Io parto da come fare gol, ho giocato anche con quattro attaccanti. Il problema è il lavoro che devono fare gli attaccanti: se portano pressione e hanno mobilità ci si può lavorare. Ma è ovvio che bisogna trovare gli equilibri. Non sono l’allenatore che mette un giocatore perché va sotto nel risultato. L’equilibrio lo troveremo, abbiamo attaccanti bravi a cui daremo occasioni. Sugli esterni? Non mi piace parlare di gerarchie. La gerarchia la fa la settimana, il lavoro: chi fa bene durante la settimana va in campo. Credo sia rispettoso verso di loro ed alza il livello. Chi si allena forte, poi va in campo”.

Quanto è difficile affrontare un allenatore di cui si hanno pochi punti di riferimento?

“Questo per voi, io l’ho studiato, anche nei campionati prima. Sarà una partita difficile ma sono convinto che la squadra sia pronta”.

Dele-Bashiru quanto ha bisogno di fiducia e continuità per esprimere il suo potenziale?

“Il ragazzo va costruito, ha potenzialità sia fisiche che tecniche importanti, ma viene da un calcio diverso. Sono giocatori a cui va data fiducia. Ho visto durante gli allenamenti una crescita importante sotto il punto di vista dell’applicazione. Ho anticipato, non forzato, il suo ingresso. Perché se lo è conquistato con il lavoro nella settimana, e me lo aspetto anche da altri ragazzi. Anche grandi campioni hanno avuto bisogno di tempo per adattarsi. Qui dobbiamo bruciare le tempistiche. E più c’è partecipazione e più un calciatore anticipa il suo adattamento”.