La Lazio, Igor Tudor e Matteo Guendouzi. Un trittico difficilmente immaginabile anche solamente sei mesi fa, ma a Formello è realtà da pochi giorni. A dire il vero, all'appello manca il centrocampista francese, al momento impegnato con la propria Nazionale. Al suo rientro, ad attenderlo ci sarà proprio il suo vecchio allenatore ai tempi del Marsiglia. Due caratteri forti, arrivati allo scontro in più momenti. Nulla di grave, però, solamente questioni di campo già superate.
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Tudor-Guendouzi, cronaca di un amore complicato: ma la Lazio li riunisce
Il motivo è presto detto. Il Marsiglia e Guendouzi, prima dell'avvento di Tudor, erano reduci da un ottimo cammino con Sampaoli, cultore del 4-3-3. E' proprio grazie a quel modulo che Matteo si impone e conquista in pianta stabile la Nazionale, ma l'arrivo di Tudor spariglia le carte: largo al 3-4-2-1 e tanti saluti al passato. Tra i senatori del Marsiglia (e non solo), inizialmente c'è una crisi di rigetto. A farne le spese sono proprio i giocatori più importanti, come Payet e Gerson.
Dopo l'iniziale diverbio, però, Tudor si accorge di non poter fare a meno di Guendouzi. Ecco perché, nonostante un rapporto mai veramente sbocciato, Matteo riconquista il suo posto a centrocampo al servizio di Tudor. E dalla prossima settimana, al suo rientro a Formello, è pronto a farlo nuovamente.
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