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Troppo Napoli al Maradona: il sarrismo lo fa Spalletti. Sconfitta pesante
Di Michela Catena
Va in scena il Sarrismo oggi a Fuorigrotta, ma non è la Lazio a riprodurlo. È, ironia della sorte, il Napoli. Di Spalletti, però. Sarri, invece, è costretto a masticare amaramente il suo consueto mozzicone di sigaretta: il sapore è quello della disfatta, bruciante. I padroni di casa, trasportati dall’entusiasmo di una serata particolarmente sentita – in ricordo di Maradona – sono un portento letteralmente imprendibile per i biancocelesti. Sembra esserci la mano di Dio, per citare il film di Sorrentino nelle sale in questi giorni, a muovere i napoletani.
La sconfitta laziale si materializza in trenta minuti. La macabra danza del KO viene aperta da Zielinski, bravo a raccogliere un pallone rimasto pericolosamente nell’area della Lazio, la sua sassata brucia Reina. Gli altri due gol arrivano dai deliziosi piedi di Mertens, vero e proprio mattatore della serata. Nel primo gol elude mezza difesa della Lazio con una semplice sterzata, prima di battere in rete. La seconda rete è una conclusione di prima intenzione, da posizione defilata, che scavalca Reina senza pietà. La Lazio si fa notare con una bella conclusione balistica di Luis Alberto, parata da Ospina, e con un colpo di testa di Acerbi che scheggia l’incrocio dei pali. Ma sono solo sparuti sprazzi di ottimismo, il copione è monota, tutto napoletano.
La ripresa vive di ritmi più blandi. Sarri mette Lazzari e Zaccagni per dare brio alla manovra biancoceleste, ma non succede nulla. A centrocampo si vincono pochi contrasti, allora entra Basic per Milinkovic a dare manforte. C'è anche il tempo per la beffa che si coniuga alla sconfitta: Pedro esce zoppicando, Sarri manda Moro in campo senza pensarci un attimo. le condizioni saranno da valutare nei prossimi giorni. Il Napoli non concede nulla e rende complessa ogni manovra. Poi trova anche la ciliegina che chiude la super serata: Fabian Ruiz prende la mira dai 25 metri e col mancino la mette nell'angolino basso. 4-0. Non s'ha da fare, oggi. Brutta sconfitta per la Lazio. C'è da lavorare ancora, e parecchio.
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