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È tornato l'appuntamento con Ente Morale. Intervenuto ai microfoni del club biancoceleste Ranieri Romani, collaboratore tecnico della squadra "La Lepre e la Tartaruga" (squadra affiliata alla Lazio) ha parlato dei progetti e delle iniziative per i ragazzi affetti da vari tipi di disabilità e non solo.
"Inizieremo il 23 novembre, con le prime gare ufficiali. La nostra realtà nasce 10 anni fa, i ragazzi che alleniamo li conosciamo da allora. Poi c'è stata un'evoluzione, ci son anche ragazzi nuovi ma alcuni sono giocatori storici del 'La Lepre e la Tartaruga', oggi gemellati con la Lazio. Dai 14 anni in su, c'è un'età minima, si può partecipare. Una bellissima realtà con una missione e uno scopo importantissimo. Per quanto riguarda il nostro staff, noi curiamo tutto ciò che è il calcio: da quello a 5 a quello 8. Ci sono vari torni con varie discipline. Oltre al campionato della DCPS, esiste un nuovo torneo che si chiama Lega Unica, fa parte della Lega Calcio a 8 di Roma, dove giocano 6 ragazzi più 2 normodotati. Lancia un messaggio forte di inclusione questo.
Quanto è importante lo sport? Lo scopo, al di là del risultato finale, dei nostri giocatori è ben altro: c'è un percorso di crescita, ci sono ragazzi che sono arrivati giovanissimi che oggi sono diplomati e devono fare un nuovo step. C'è tanto altro oltre il calcio, ci concentriamo su tanti altri aspetti. Questi giorni a Formello? Siamo stati ospiti e colgo l'occasione per ringraziare la dottoressa Mezzaroma e tutto il suo staff. Sono state giornate fantastiche, è stata tutta una scoperta, una sorpresa. Abbiamo imparato e apprezzato tante cose. Noi abbiamo ragazzi che non erano mai stati allo stadio oltre che a Formello. Avere questa possibilità è stata un'emozione stupenda. Vedere la loro gioia negli occhi è stata una soddisfazione immensa. Tutto molto bello ed emozionante. A volte sono più loro a dare qualcosa a noi che viceversa.
Noi lo facciamo con serenità, cerchiamo di dare il buon esempio e quando vediamo che loro riescono a trarne beneficio ci riempie il cuore. Noi abbiamo iniziato anni fa con pochi giocatori, abbiamo iniziato quindi dal calcio a 5. Sia io che il mister abbiamo un passato nel futsal e abbiamo iniziato così, siamo poi cresciuti, aggiornandoci e facendo corsi specifici e abbiamo visto che anche a livello di organizzazione c'è stata una crescita importante. Anche a livello nazionale abbiamo partecipato a tornei. C'è tanto altro che ci portiamo dentro, oltre all'esperienza sportiva c'è l'esperienza umana. Abbiamo una rosa molto varia, dai ragazzi di 14 anni al veterano che ne ha 63. Noi cerchiamo di dare il buon esempio anche se poi le aspettative sono tante.
Per loro quando vengono ad allenarsi o facciamo amichevoli è come una valvola di sfogo, come se fosse sempre una finale. Questo valorizza molto il tutto, l'impegno è importante per ragazzi che a volte non riescono a uscire di casa. Un impegno fisso fondamentale. La 'Nuovi Orizzonti'? Ci sono altri tecnici oltre quelli del calcio che seguono altre due attività: il nuoto e l'atletica. Ci sono ragazzi e ragazze dove ci sono anche disabilità molto gravi. E' ancora più difficile però c'è la possibilità, ho avuto modo di stare a contatto con questi ragazzi che fanno altre attività e mi sono reso conto dell'importanza del lavoro degli altri colleghi. Chi ci sostiene? Ci sono delle opportunità, per quanto riguardo la DCPS c'è un contributo per ogni squadra.
Per il resto principalmente sono donazioni, abbiamo qualche sponsor che ci permette di andare avanti. Non nascondo che non sia semplice. Ci sono ragazzi che magari hanno grandi problemi familiari o vivono in casa famiglia e quindi ci sono situazione che vanno gestite in maniera ben precisa. Andremo anche a Parma, i ragazzi sono in fibrillazione: partiremo la domenica mattina, pranzeremo con la squadra del Parma Special, condivideremo con loro la giornata. Credo faremo il giro del campo al Tardini e vedremo la partita insieme a loro. Ci sarà una condivisione generale e un gemellaggio con il Parma Special".
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