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Lazio-Torino, Vanoli in conferenza: “Loro forti e arrabbiati, sarà una finale”

Vanoli
Le parole del tecnico granata in conferenza stampa alla vigilia del match che vedrà i granata di scena allo stadio Olimpico contro la Lazio
Stefania Palminteri Redattore 

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Intervenuto in conferenza stampa, Paolo Vanoli ha presentato il match che vedrà il suo Torino impegnato in trasferta allo stadio Olimpico contro la Lazio di Baroni, valida per la trentesima giornata di Serie A. Queste le parole del tecnico granata alla vigilia.

Com'è andata la pausa?

"Abbiamo lavorato bene. Peccato per Salama, si è infortunato e probabilmente non recupererà. Poi ci sono Walukiewicz e Lazaro. I nazionali sono rientrati bene, per ultimi lo hanno fatto Sanabria e Maripan, che ha avuto un sovraccarico, ma ha fatto il recupero ed è al 100%".

Gineitis può diventare protagonista?

"Lo è stato e lo ha dimostrato. Sta crescendo, lo sta dimostrando anche in Nazionale. Ha potenzialità, i gol che sta facendo sono ciò su cui insistiamo in allenamento. E' un centrocampista che ha quei gol nel suo bagaglio, sono molto felice per lui. Gineitis deve sentirsi protagonista".

In gol da dieci partite in fila: è l'obiettivo?

"Mai detto di voler fare un gol più che subirne uno in meno. Voglio più occasioni per avere più possibilità. Preferisco attaccare, ma nel calcio bisogna anche difendere e serve equilibrio. Dobbiamo essere bravi a fare tutto, le qualità dei centrocampisti stanno venendo fuori".

La parola d'ordine con la Lazio sarà 'attenzione'?

"Vale sempre È un concetto fondamentale, sul quale ci alleniamo. Troviamo una squadra forte, con un pubblico importante e viene da una sconfitta importante. Avevano giocato tante gare, la sosta li avrà ricaricati. Siamo consapevoli della partita con una squadra in lotta per la Champions. L'importante sarà capire la partita e i suoi momenti. È una Lazio arrabbiata per i cinque gol. La parola magica è 'stare in partita'".

A che percentuale di mentalità vincente siete arrivati?

"La mentalità non è in percentuale, ma si acquisisce con tempo, risultati e sacrifico. È un processo molto lungo, nella seconda parte di stagione abbiamo fatto grandi passi avanti ma c'è ancora tanto da lavorare. In queste ultime gare dovremo gestirle come fossero delle finali, a Roma sarà una finale".

Come è tornato Elmas?

"Molto carico, un po' come tutti i nazionali. Anche Sosa e Vlasic sono tornati carichi"

Ha parlato con Maripan? Come l'ha visto dopo il caso che lo ha riguardato?

"Con lui parlo di calcio, il resto non mi riguarda. Era deluso per i risultati del Cile, si è complicata la qualificazione al Mondiale. Ero curioso di vedere lo scontro tra Sanabria e Maripan, non ci sono stati particolari momenti per vederli duellare. È sereno e carico, ero preoccupato per il sovraccarico".

Quanto manca per vedere il suo Toro?

"Non è il mio Toro, è la mia idea di calcio. C'è tanto da lavorare, è il mio primo anno. Siamo stati bravi a tenere la barca sulla retta via. Quando abbiamo cambiato idea e mentalità ero sicuro di passare da un momento non facile, l'inizio di campionato ha nascosto certe situazioni negative. L'infortunio di Zapata le ha accentuate. Ma siamo stati bravi a lavorare e a capire, rimettendoci in gioco. Per arrivare alla mia idea di gioco, avendo anche cambiato sistema, ci vuole ancora tanto"

Eravate in rampa di lancio prima della sosta: come si riattacca la spina?

"Le partite più difficili sono quelle prima e dopo la sosta. Per fortuna è andata bene sugli infortuni, poi c'è l'aspetto morale come per Gineitis, che è tornato con il gol. O magari l'aspetto psicologico di Maripan che ha complicato la vita per i Mondiali. Dico sempre che dobbiamo sempre switchare, voltare pagina e pensare alle prossime partite".

Come sta vedendo Ilic? E quanto lavorate sulle punizioni?

"A volte travisate le mie parole. Ho detto che Ilic deve correre. A gennaio abbiamo aumentato la concorrenza ed è importante, la squadra ha concorrenza in tutti i ruoli. È un aspetto per far crescere la squadra. I centrocampisti sono tanti, Ilic si sta allenando bene: non ho rancore, guardo ciò che fa in settimana come tutti e deve sentirsi protagonista. Punizioni? Dopo cinque giornate eravamo primi in classifica, magari qualcuno fa gol su punizione. A parte le battute, non mi soffermo tanto ma è un aspetto che valuti quando costruisci la rosa: anche sui corner contano i battitori, non solo i saltatori. Nel calcio moderno si vince anche con i piazzati".

Segnate tanto nei secondi tempi

"Quando fai tanti gol, vuol dire che stai bene e che sai reagire. C'è stato un momento in cui nell'ultimo quarto di gara prendevamo tanti gol e soffrivamo troppo. È un aspetto di concentrazione e lucidità. Dobbiamo crescere, si lavorare quotidianamente. Se non sai cos'è la sofferenza, non la riconosci: a volte chiedo troppo ai ragazzi in allenamento per affrontare le difficoltà. Anche un rinvio in laterale e non in calcio d'angolo è sinonimo di lucidità".

Come sta vedendo Sosa?

"Bene. Ha avuto un periodo molto difficile a inizio anno con una febbre pesante, ha recuperato e adesso il campo è lì. Ci sono gli allenamenti e c'è concorrenza, voglio vedere quanto è forte. La concorrenza è bella, ora tocca a loro meritarsi un posto. Voglio giocatori vincenti, con una mentalità. Un giocatore vincente sa cos'è la concorrenza. E io lo aspetto perché secondo me ha qualità".

Su Ilic ha detto che non prova rancore

"Lui ha accettato di fare una visita medica con lo Spartak Mosca, aveva accettato il trasferimento. Poi è saltato e noi abbiamo preso un centrocampista. Dico sempre le cose in faccia. Litigi? Assolutamente no, non mettiamo in giro certe voci. Sono stato fortunato perché è un giocatore forte".

Quanto è importante tenere uno zoccolo duro per l'anno prossimo?

"Non sono concentrato sul futuro, ho queste partite che sono importantissime. Gli obiettivi non si valutano solo in base alla classifica. Ho dettato le linee guida, ma io guardo solo al presente".

La Lazio poteva rappresentare un sogno all'andata...

"Ci punirono in ripartenza, non eravamo stati bravi nelle preventive. Giocavamo a cinque in difesa, a volte sei uomo su uomo contro un sistema di gioco come il 4-2-3-1. Avevamo preso diversi gol in ripartenza. Ora, al di là del risultato, arriviamo in una maniera molto differente. Abbiamo cambiato tanto, siamo cresciuti molto. Ci siamo promessi di affrontare queste gare come finali, poi vedremo fino a che punto saremo cresciuti. Nel girone d'andata siamo stati bravi a giocarci le partite, a volte ne abbiamo buttate via con errori, poi ora c'è uno spirito di una squadra che vuole provare a fare qualcosa".

È un vantaggio o svantaggio sapere gli altri risultati giocando di lunedì?

"È un piccolo vantaggio avendo tanti nazionali al rientro. Noi avevamo anche due sudamericani, in questo modo siamo stati agevolati e fortunati. Poi guardiamo noi stessi: abbiamo questa fortuna, guardiamo una gara alla volta. Troveremo una Lazio forte e arrabbiata".

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