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Claudio Lotito e Maurizio Sarri
Undici gare in poco più di due mesi. Passa tutto nei prossimi settanta giorni circa il futuro della Lazio, a breve e lungo termine. Lotito vuole la Champions e l’eliminazione da tutte le coppe rende di fatto quasi un imperativo raggiungere un posto tra le prime quattro. Sarri non vuole sentir parlare di obiettivo minimo: lo considera un miracolo e a buon vedere, paragonando rose e dati delle altre concorrenti. Ma a parlare è il campo e, fino a questo momento, sta dando ragione alla squadra biancoceleste. Proprio per questo, allora, sarà presto il momento di parlare di futuro, sia nella rosa che nell’organigramma societario.
Lotito lo ha promesso a Sarri nel confronto lampo andato in scena pochi giorni fa a Formello: presto ci sarà un nuovo appuntamento per parlare di futuro. Sarri vuole garanzie immediate, sugli acquisti e sul progetto a lungo termine della società. In porta piace Audero se dovesse partire Maximiano. In difesa salvo uscite a sorpresa - Gila piace in Spagna - tutta l’attenzione si concentrerà sulla fascia sinistra, tra il riscatto di Pellegrini e il sogno Parisi. A centrocampo dipenderà dalle uscite, ma bisognerà investire. Così come del resto bisognerà fare in attacco, con Immobile che ha inevitabilmente bisogno di un vice all’altezza. Tutti discorsi chiari, che però saranno in un certo senso subordinati a quanto accadrà non solo sul campo ma anche in società.
Serviranno i soldi della Champions per finanziare un mercato che permetta di fare definitivamente il salto di qualità. Ma serviranno anche i soldi della Champions per definire il nuovo organigramma societario. A Formello rimane la bozza di rinnovo triennale per Igli Tare. Ma il ds rimane in bilico e, come scrive Il Messaggero, sono due le possibili alternative. Da un lato la soluzione casalinga, rappresentata da quell’Angelo Fabiani che tanto bene sta facendo con Primavera e Lazio Women. Dall’alto la soluzione caldeggiata da Sarri, che riabbraccerebbe volentieri Cristiano Giuntoli, artefice del Napoli pronto a laurearsi campione d’Italia e perfetta spalla dell’attuale tecnico biancoceleste proprio negli anni sotto il Vesuvio. In ogni caso, sembra sempre più chiaro che la prossima sarà un’estate decisiva per il futuro della Lazio.
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