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Superlega, Lotito resta in silenzio e in strategica attesa

Calciomercato, Lotito avrebbe preso una decisione importante

Nel 2019 aveva però già espresso tutta la contrarietà al progetto. Intanto in casa biancoceleste esce allo scoperto Luis Alberto

redazionecittaceleste

Caput mundi, ma non certo del pallone. In silenzio, al fianco della Uefa, Roma e Lazio attendono gli sviluppi della nascita della SuperLega e le prossime mosse di Inter, Milan e Juve, coinvolte nella fondazione. Da tempo si sapeva tutto nelle capitale, ma ora l’imperativo è non farsi trascinare dall’irritazione e aspettare. In teoria, se la Figc dovesse confermare l’esclusione dalla Serie A delle tre italiane, le romane potrebbero pure guardare all’aspetto positivo della separazione: dopo 20 anni sarebbe molto più semplice tornare finalmente a vincere un tricolore, tra l’altro cucito a testa nella storia appena tre volte. In futuro o subito, sarebbe persino più agevole qualificarsi in Champions e arrivare sempre più in fondo alle coppe europee. Ma con quale gusto e con quali prospettive economiche? A nessuno piace vincere facile, ma sopratutto restare a guardare l’élite del calcio mondiale. Fuori dalla Superlega, rischiano di restare le briciole.

 Lazio, Lotito

STRATEGICO SILENZIO

Non si sente “usato” da Agnelli, ma Lotito trattiene la rabbia e rimane in rigorosa – e forse strategica – attesa. Si cela dietro la squalifica sul caso tamponi e dice di non voler prendere posizione alcuna. Anche se in realtà nel 2019, agli albori del progetto, l’aveva già espressa: «Sarebbe una competizione legata solo al business, che non rappresenterebbe la passione dei tifosi, privati della possibilità e del sogno di conseguire grandi risultati. Si toglierebbe al calcio la sua vera anima. Dobbiamo invece mettere chiunque nelle condizioni di concorrere per un risultato. La rappresentanza ha un problema di consenso, non esiste che un club ricco conti di più e ogni società deve avere le stesse opportunità, non esiste che un club ricco conti di più». Per questo, durante una riunione dell’Europan Leagues, il presidente della Lazio aveva suggerito una cabina di regia tra società e Leghe per dialogare con la Uefa. Doveva farlo l’Eca, ma sono usciti i 12 club più forti del vaso di Pandora. Pure Tare è terrorizzato dalla nascita della Superlega, Luis Alberto ha preso la posizione dell’amico del Psg Ander Herrera: «Mi sono innamorato di un calcio popolare, dei tifosi, del sogno di poter vedere il club del mio cuore competere con i più grandi. Con questa Superlega europea uccidiamo i tifosi, la loro illusione e quella dei club meno grandi di poter competere con i più potenti. Uccidiamo il calcio! No alla Superlega europea». Morale della favola.

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