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Diego Simeone
Nella giornata di ieri, su Amazon Prime Video, è uscita la docuserie intitolata "Vivir partido a partido" e dedicata a Diego Pablo Simeone, ex giocatore della Lazio. Nella serie viene rivelato un rapporto non idilliaco tra El Cholo e il connazionale Juan Sebastian Veron, che hanno avuto delle divergenze sia in biancoceleste che con la Nazionale argentina. L'attuale allenatore dell'Atletico Madrid ha voluto ricordate lo scudetto del 2000 vinto con la maglia biancoceleste all'ultima giornata. In particolare, ha raccontato nei dettagli l'attesa per la fine della partita dei bianconeri.
Sullo scudetto del 2000: "Bisogna crederci sempre, in ogni situazione ci ho sempre creduto. Arrivammo all’ultima di campionato secondi, la Juventus sopra e noi dietro. Era molto difficile che la Juventus si facesse scappare il titolo. Io ero certo che saremmo stati noi i campioni".
Sul gol di Calori: "Finisce la partita e a Perugia, tipo 60 km da Roma, c’è una pioggia torrenziale. Partita sospesa, noi aspettiamo 45 minuti prima di capire cosa sarebbe accaduto. L’Olimpico di Roma rimase in silenzio sentendo alla radio e sugli schermi cosa stesse accadendo. Vado a farmi la doccia e quando torno sento del gol di Calori al sesto minuto del secondo tempo. Non mi sono più mosso dal posto dove avevo sentito del gol. Sono rimasto 39 minuti inchiodato. Non mi sono più mosso, ho detto da qui non mi muovo. Vai a cambiarti mi dicevano, ma io non l’ho fatto. Asciugamano sulla pancia e ho detto 'con quello che è successo non mi muovo più' ".
Sul gol con la Reggina: "Le differenze uniscono. Ricordo quel calcio piazzato sulla destra, quando Veron si posizionò per fare il cross in diagonale per il mio taglio".
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