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Lazio, 6 cose che stanno facendo godere i tifosi biancocelesti

Stefania Palminteri Redattore 

Inutile girarci intorno. La ragione numero uno che suona come una dolcissima sorpresa è racchiusa nel risultatismo di Baroni. Che ha un modo di giocare. Aggredendo e proponendo. Chiunque abbia davanti. Lui ha stabilito che la squadra deve giocare in una certa maniera e così sarà da qui alla fine della stagione. Non c'è tattica che si adatta all'avversario. C'è un modo di stare in campo che permane chiunque ci sia dall'altro lato del campo. E questo, piace. Baroni non ha mai perso l'equilibrio. E all'interno dello spogliatoio ha costruito un ambiente sano, senza titolarissimi e intoccabili. Tutti utili e nessuno indispensabile. Una prova? Andatevi a vedere cosa fa Baroni quando Pellegrini sta per entrare in campo, in Lazio-Empoli. Lo prende con due mani per la testa e gli dà coraggio, quasi naso a naso. C'è qualcosa che scorre nelle vene di questo spogliatoio, qualcosa di molto molto positivo. Avanti con la prossima splendida ragione.