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Felipe Anderson
Un gol a suggellare tre punti pesanti. Felipe Anderson si riscopre goleador (5 gol in campionato) e rende meno amaro l'ennesimo forfait di Ciro Immobile. Al termine della gara il brasiliano è intervenuto in conferenza stampa per analizzare la gara e rispondere alle domande dei presenti. Queste le sue parole.
Quanto è importante la vittoria? Un pensiero sulla Champions?
“Oggi ci servivano tanto questi tre punti, venivamo da un periodo difficile. Sappiamo che stiamo lavorando come vogliamo, ma ci mancava qualcosina nel finale. Oggi l’abbiamo messo a posto ed è andata bene, dobbiamo continuare a lavorare così. Non sono due partite sbagliate che fanno andare tutto male. Dobbiamo continuare così, poi ovviamente se sbagliamo partite cruciali è difficile arrivare in Champions, che è dove vogliamo stare. Dobbiamo mettere a posto i piccoli errori e continuare a pensare partita per partita. Tutte le squadre sono molto forti, credo lotteremo fino alla fine”.
Pensi di poterti ritagliare spazio da punta centrale?
“Tutti sanno come giocava Sarri con il falso nueve. Provo a dare il mio meglio, Ciro ci manca tanto. Il mister mi ha scelto, devo essere concentrato per imparare il più possibile. Ciro ci dà tanto dentro e fuori dal campo, i suoi gol sono fondamentali. Io devo imparare tanto da lui e provare a dare il mio meglio in quel ruolo. Sto imparando ancora i movimenti che non sono nelle mie caratteristiche, sta andando bene”.
Sta salendo la tua percentuale di cattiveria agonistica?
“Sicuramente, cresciamo e vogliamo imparare. Possiamo vedere in video quello che sbagliamo, abbiamo studiato i miei errori e il motivo per cui segnavo poco. Sto provando a migliorare in tutti i sensi per aiutare la squadra. Quando sei centrale qualsiasi pallone arriva puoi fare uno contro uno, da esterno sei più lontano dalla porta. Voglio dare il meglio per la squadra”.
Non pensi che manchi un calciatore come te al Brasile?
“Tutti i giocatori lavorano per la squadra e aspettano sempre una chiamata. Purtroppo sono stato chiamato poco in prima squadra della nazionale, ma non ho rammarico nella mia carriera. Ho sempre provato a fare e dare il mio meglio, fino a quando lo farò non dipenderà da me. È una scelta che tocca ad altre persone”.
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