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00.01 - Sulla Nazionale: "Non ho visto tante partite dell'Europeo. Quelle dell'Italia quasi tutte. Siamo palesemente la squadra che gioca il miglior calcio. Dalle scelte che erano state fatte mi aspettavo una squadra brillante e molto tecnica. Se Spalletti mi ha chiesto consigli per Napoli? Nell'ultimo periodo non l'ho sentito. Ha l'esperienza giusta per gestire tante situazioni. Lì è dura per diversi motivi, ADL non è un presidente facile. Lotito? Per quello che l'ho conosciuto c'entra poco con ADL, ma in pre-campionato è tutto bello è facile. Nei momenti di difficoltà si vedono le persone. Mi auguro che la mia impressione sia giusta".
23.56 - "La Fiorentina? Mi ha cercato prima di Prandelli. Il Chelsea? Ho fatto un errore clamoroso: quello di voler andare via a tutti i costi per tornare in Italia. Mi hanno proposto di rimanere, tranquillamente. Ma io avevo grande voglia d'Italia. L'errore clamoroso è stato fatto, da me. Visto che negli anni dopo, hanno preso tanti giovani che sarebbero stati super-utili al mio modo di giocare. Purtroppo ho vissuto il Chelsea in un anno particolare, dove Abramovich non poteva entrare in Inghilterra. Era una situazione difficile. Appena sono andato via, hanno preso calciatori impressionanti, hanno speso 250 milioni. Ho fatto un errore di valutazione molto importante. Giroud al Milan? Oliver è un grandissimo professionista. Nel momento del bisogno c'è sempre. Il giorno prima della finale di Europa League, Zola mi disse: "Mister, che idee hai per domani?" e io gli dissi: "Domani giocano di sicuro Giroud e Pedro, gli altri 9 li scegli tu". Questo perché sono due nomi che non hanno mai sbagliato una finale".
23.52 - "Passare dalla difesa a 3 a quella a 4? La grande differenza non credo ci sia. Per qualche giocatore può cambiare il mondo. La differenza sostanziale è nella richiesta e nei principi di fase difensiva. Io vado a fare delle richieste che non sono molto usuali, per quanto semplici. Ma possono essere difficili da comprendere per gente che pensa, da anni, in maniera diversa. Obiettivo? Io voglio che la società mi dia un'obiettivo. Poi sul mercato la società spende quello che può".
23.47 - "Io penso che noi senza rendercene conto cambiamo continuamente. E' impensabile essere oggi l'allenatore o la persona di Empoli. Questo credo sia molto naturale. Io ho delle esigenze quando alleno. E la mia esigenza è quella di fare l'allenatore da campo, a 360 gradi. Se mi fanno fare altro mi intristisco. Sono caratteristiche che possono anche essere un limite. Ci sono ambienti dove mi esalto e se non mi diverto, vado in difficoltà. Allenatori di Roma più importanti di quelli di Milano? Bisogna andare in campo e dimostrare. I passati successi non sono garanzia di successo in futuro. Io voglio una squadra che lavori duramente durante la settimana per divertirsi la domenica. Io dico che quando una squadra si diverte, è più facile che vinca. Non capisco chi dice il contrario. In questo momento ho bisogno di un'esperienza gratificante e non parlo di risultato, ma a livello professionale".
23.33 - "Io vicino alla Roma? Non ci ho mai parlato direttamente. Secondo i miei agenti siamo stati abbastanza vicini. Se avrei tenuto Ronaldo oggi alla Juve? Se l'esigenza è risparmiare sul monte ingaggi allora sì. Secondo me è meglio risparmiare su uno solo che su 5-6 giocatori. Come si passa dal 3-5-2 al 4-3-3? Nella rosa attuale della Lazio non ci sono gli esterni alti, dunque bisogna cambiare qualcosa. L'unica cosa che non farò mai è la difesa a 3. Lazzari adattabile al 4-3-3? Quando un giocatore ha la gamba come ce l'ha lui, penso si possa adattare a tutto".
23.32 - "Chi mi piacerebbe allenare fra Higuain, Callejon e Insigne? Higuain quando si accende è un fenomeno. Callejon è importantissimo. Insigne per me da qualche anno è il giocatore Italiano più forte di tutti. Poi sono tre ragazzi a cui io sono fortemente legato".
23.30 - "Sarri contro Mourinho? E' roba giornalistica. Alla fine giocheranno Roma e Lazio. Nè io potrò segnare, né lui potrà segnare un gol. Alla fine contano le squadre. Sarà importante fare un grande lavoro, divertirsi e fare un calcio che piace. Sono sempre della stessa idea: quando un allenatore si diverte, lo trasmette alla squadra. Quando allenatore e squadra si divertono, poi lo sente anche il pubblico. Credo che sia un luogo comune dire che per vincere a volte bisogna giocare anche male. Scudetto perso col Napoli in Albergo? Chi stava lì, quella notte, sa cosa significa. Vidi giocatori piangere".
23.27 - "Litigio con Nedved? Non è assolutamente vero che si sia arrivati quasi alle mani. Non mi è piaciuto molto che dopo aver praticamente vinto il campionato, la squadra aveva un po' mollato. E questa è una cosa che a me non piace per niente. La Juve doveva tirare e sparare al massimo fino alla fine del campionato per poi presentarsi bene alla partita di Champions. Per me staccare la spina era un errore e io l'ho solo sottolineato a tutti, dirigenti e giocatori".
23.20 - "Il nuovo Sarri? A me piace molto De Zerbi. Sono esterrefatto che un mister così giovane, sia finito all'estero. Che non ci sia stata una grande squadra Italiana a dargli spazio. Mi dispiace non vederlo in Serie A. Poi c'è pure Italiano, come altri. Ma De Zerbi aveva già dimostrato abbastanza per essere messo contratto da qualche big".
23.10 - "La Juve? Noi abbiamo vinto uno scudetto praticamente senza festeggiarlo. Era dato un po' troppo per scontato. L'anno giusto per andare alla Juve, probabilmente era questo. Visto che oggi hanno festeggiato per un quarto posto. Ripeto: a me non ha pesato stare fuori un anno. E ora che si ricomincia a rivedere un po' di gente allo stadio, la voglia torna. Ritorno al Napoli? Non avevo la certezza di poter essere molto utile in corsa. A tutti quelli che mi hanno cercato durante la stagione ho detto la stessa cosa: a Luglio sarei stato disponibile. Ma in corsa no. Sì, è vero che il Napoli mi ha cercato a gennaio. Ronaldo? Non è una gestione semplice la sua. Ma lui è una multinazionale, da solo. E dunque ha degli interessi anche personali. Io mi ritengo molto più bravo a fare l'allenatore, rispetto che il gestore. In campo mi diverto molto di più. Io negli ultimi anni sento parlare dei singoli giocatori e poco parlare delle squadre. Ma la somma dei singoli non è quasi mai corrispondente alla forma della squadra".
23.06 - "In questi 332 giorni senza parlare? Non ho fatto niente di particolare. Sono stato con la famiglia. Ho letto tantissimo. Ho visto tante partite. E poi ho fatto una delle cose che mi piace di più, vedere tante corse ciclistiche. Vengo da una famiglia di ciclisti, è una passione di famiglia. Per me è stato un anno molto particolare. Non mi è neanche pesato stare fuori. Vedere gli stadi vuoti mi ha dato tanta tristezza. ".
22.58 - Alfredo Pedullà a casa di Sarri:
21.33 - La trasmissione inizierà alle ore 23.00
Maurizio Sarri per la prima volta parla dopo essere stato ufficializzato come nuovo tecnico della S.S.Lazio. Lo fa in esclusiva, ai microfoni di Sportitalia. Cittaceleste.it, vi riporta le sue parole in diretta. Per aggiornare il live ti basterà premere F5 da computer o semplicemente aggiornare la pagina se sei da telefono o tablet.
Maurizio Sarri è diventato il tecnico della Lazio dopo un periodo relativamente breve, che però, per i tifosi della Lazio, è stato infinito. S'è parlato di lui, poi si è passati alle formalità. Ma prima della firma ci sono stati mille dettagli da sistemare che lui, proprio perché ex Banchiere, ha voluto controllare cavillo dopo cavillo. Alla fine però la firma è arrivata e per il tecnico biancoceleste s'è aperto un nuovo mondo. Quello di tantissimi tifosi laziali totalmente pazzi di lui, anche se ancora non ha potuto mostrare nulla del suo sarrismo. Il mercato dovrà aiutare ed in questo senso con Tare si sentono spesso. Anzi, spessissimo. L'obiettivo è mettere a disposizione del tecnico una formazione che possa essere all'altezza della situazione. La società, come noto, ci sta lavorando.
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