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Gianni Di Marzio
Sono intervenuti nel pomeriggio a Maracanà su TMW Radio l’ex allenatore Gianni Di Marzio e l’ex calciatore Daniele Daino. Argomento di giornata ancora Sarri e la Lazio, questa volta però per celebrare finalmente la firma del tecnico nato a Napoli ma toscano d’adozione. Di seguito tutte le dichiarazioni.
Di Marzio: “Quando un ds si muove e va a casa sua, lo deve portare a casa. È più facile per un tecnico portare una linea difensiva a quattro in una squadra in cui si è giocato a tre piuttosto che il contrario. Inzaghi ha lasciato a Sarri un bel patrimonio a Roma. Sarri gioca come Inzaghi con la linea difensiva alta: un calcio iberico, spero che riuscirà però a verticalizzarlo ancora di più. Ci sarà anche uno stimolo in più: la presenza di Mourinho alla Roma”.
Diana: “L’ho seguito dall'Alessandria fino a Empoli. Conosco la sua filosofia di lavoro, il voler creare un progetto. Nel tempo, a Napoli ha costruito un grande gruppo: il calcio che si giocava lì lo abbiamo visto tutti. La Lazio deve lavorare per costruire una squadra di livello, ma credo ci siano già giocatori importanti, adatti al suo gioco. Sono forti: dodici-tredici elementi hanno tutto, qualità e quantità. Qualcosa comunque andrà fatto sul mercato, soprattutto sugli esterni”.
Di Marzio: “Penso che Lazzari non possa giocare basso. Per me un terzino lo prenderanno. Luis Alberto invece è fortissimo dalla trequarti in su, ma perché non può farlo anche lui il play? Lo ha fatto anche Pjanic. L’unica cosa che deve imparare è di non farsi attaccare troppo quando è lì dietro con la palla”.
Diana: “Lazzari, avendolo visto giocare, in una linea a quattro mi lascia perplesso. Poi ci si può lavorare in ritiro. È un giocatore abituato a giocare venti metri più avanti, ma ti cambia il mondo. Secondo me sul suo taccuino ci sono due giocatori fondamentali, soprattutto il mediano davanti alla difesa. Luis Alberto non lo metterei lì, perché penso sia importantissimo negli ultimi venti metri. E poi comunque servirà il terzino”.
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