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Maurizio Sarri
Dopo la pesante sconfitta contro il Napoli mister Sarri tornerà a parlare in conferenza stampa. La Lazio dovrà ripartire contro l'Udinese. L'imperativo domani sarà quello di assicurarsi i tre punti. Intanto ecco le risposte del tecnico biancoceleste alle domande postegli dai giornalisti a Formello.
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Che partita si aspetta? E su Gotti...
"Luca è un ragazzo di un'intelligenza non comune. Quando eravamo al Chelsea lo ascoltavo sempre perché non diceva mai cose banali. Sarà una partita difficile contro una squadra fisica come l'Udinese".
I risultati sono in linea con quello che lei pensava?
"Io penso sempre di vincere le partite. Dopo le nazionali abbiamo fatto tre punti, dopo l'Europa League 5. Se si guardano le partite normali abbiamo una media oltre i due punti a gara, mentre in quelle che vi ho detto risulta una media da squadra da retrocessione. Nel calcio di qualche anno fa le problematiche si trovavano una volta al mese, mentre ora di più. Stiamo capendo come intervenire per risolvere il tutto, ma non è semplice. In più devi avere bene a mente il da farsi ed avere una visione più ampia. Klopp il primo anno arrivò 11esimo. Il problema in questo momento non è tattico. Questo è un problema si sapersi ricaricare dopo momenti faticosi e dispendiosi. Noi in questo momento ci riusciamo solo a volte e la testa ci si spegne in maniera inconscia. Domenica si vedeva dal riscaldamento che avremmo perso".
Sulla solidità difensiva...
"Noi provenivamo da tre gol in casa subiti su rigore. Non vedevo tutte queste difficoltà. In Italia siamo maestri a cambiare appena le cose vanno male. Invece no. Vanno applicate nelle maniere giuste. Poi in caso di ulteriori problemi si cambia".
Su Felipe Anderson...
"Come si riattiva? Se avessi il joystick lo avrei già riattivato. Ha un carattere delicatissimo e questo in certe situazioni lo fa diventare fragile. E' difficile anche fare delle scelte su di lui. Se lo togli rischi di farlo crollare. E' dura tenerlo fuori perché è un fuoriclasse. E' chiaro che il difettino c'è, altrimenti non era qui".
Sul calendario e sul mercato...
"Quando si gioca molto si gioca male. Penso sia frustrante anche per noi allenatori che siamo diventati dei registi televisivi. Si perde il gusto del campo, di preparare la gara in due tre giorni anziché in 40 minuti. A me non piace. Secondo me serve il giusto tempo per migliorare i giocatori e godere in campo per i risultati che si ottengono. Io mi divertivo anche in C nonostante due o tre fallimenti di fila. Il calendario è da rimodulare. Sul mercato non so che dirti. Non ho parlato di nomi con la società, ma di necessità. Secondo me dobbiamo fare una riunione per mettere le basi per il futuro anche per le prossime 2 o 3 finestre di mercato".
C'è margine qui per fare bene senza fretta?
"A livello societario sì. Non mi sembra che sia una società che vuole subito bisogno di risultati. A livello mediatico mi interessa il giusto. Io non so cosa scrivete quindi sono del tutto estraneo".
Sui portieri...
"La valutazione dei portieri viene fatta costantemente. Al momento Reina gioca in campionato e Strakosha fa le coppe. Finora abbiamo scelto così per far giocare entrambi. Poi vedremo se si continuerà così, o si farà un'altra scelta".
Su Marusic...
"Marusic per ora ha fatto più visite che allenamenti. Stamani ha rifatto tutta una serie di test e da oggi va in doppia seduta per diversi giorni".
Sull'attacco...
"Noi il problema del gol lo abbiamo avuto in poche partite sinceramente. I nostri due attaccanti esterni già hanno fatto 8 gol se non sbaglio. Bene anche Milinkovic e Luis Alberto. Chiaro che ci sono delle gare in cui siamo più sterili senza movimento senza palla. Quando vogliamo tutti la palla addosso diventa dura essere pericolosi. Dobbiamo gestire meglio certe situazioni. Se facciamo movimento siamo pericolosi. Anche le ripartenze, a volte le utilizziamo bene e a volte le sprechiamo".
Per riattivare la spina cosa deciderà?
"Luiz Felipe squalificato abbiamo Patric che è l'unico destro disponibile. Poi vediamo oggi se abbiamo indicazioni diverse dall'allenamento. Quando vieni da partite come Napoli propendo per far giocare di nuovo tutti e 11. Poi può essere che 2 o 3 li cambio. Ora la croce va gettata addosso a tutta la squadra, non solo ad alcuni. Non vedo responsabilità individuali".
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