Sampdoria-Lazio, un punto che sa di occasione sprecata

Pronti, via e la Lazio trema subito. Bastano circa 50 secondi alla squadra biancoceleste per il primo brivido: Felipe Anderson finisce a terra richiama lo staff medico. Pedro inizia a scaldarsi, ma è un falso allarme: Felipe stringe i denti e rimane in campo. Passata la paura, i biancocelesti iniziano a fare la partita e al 20esimo arriva l’ennesima giocata magistrale di Milinkovic. Assist di tacco e al volo per Immobile che danza sulla linea del fuorigioco e, lanciato dal Sergente, vola a trafiggere Audero. Il Var non interviene ed è vantaggio Lazio. Interviene invece circa dieci minuti più tardi, quando Quagliarella crolla a terra una rea di rigore. Il contatto minimo con il piede di Marusic però per Aureliano non è punibile. La bufera di Marassi è placata: si riprende dall’1-0 biancoceleste.

La Samp però prende forza dall’episodio e insiste: al 40esimo è decisivo Provedel nel salvare su Quagliarella. Un minuto dopo, Felipe Anderson si arrende: al suo posto entra Pedro. La Lazio soffre ma regge e, dopo cinque minuti di recupero - che diventano sei - Aureliano fischia la fine della prima frazione. Il secondo tempo riparte con Giampaolo che manda in campo Caputo al posto di Leris. La Lazio prova a rientrare in possesso del pallino del gioco, ma i ritmi sono più lenti rispetto a quelli visti nel primo tempo.

Giampaolo prova il tutto per tutto schierando una Samp iper offensiva, Sarri al 70esimo inserisce forze fresche a centrocampo in avanti. Dentro Basic, Marcos Antonio e Cancellieri, fuori Luis Alberto, Cataldi e Zaccagni. Dieci minuti più tardi entra anche Gila per Romagnoli, facendo subito correre un paio di brividi di paura sulla schiena di tutti i biancocelesti. La paura si trasforma in delusione nel terzo minuto di recupero: Rincon imbuca per Gabbiadini, che con la punta anticipa un incolpevole Provedel.