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Salernitana-Lazio, Sousa: “Dobbiamo cresce. Loro maestri del palleggio”

redazionecittaceleste

Le dichiarazioni al triplice fischio del match dell'allenatore portoghese Paulo Sousa ai cronisti presenti in sala stampa per la conferenza

Non ci si aspettava un risultato diverso da quello che è arrivato. La prima di Paulo Sousa sulla panchina della Salernitana è tutt'altro che memorabile ma aspettarsi di più sarebbe stata disonestà intellettuale. Troppa Lazio per una Salernitana ancora alla ricerca di una propria identità di gioco. Al triplice fischio di Abisso proprio Paulo Sousa, in conferenza stampa, ha commentato la prova dei suoi:

La squadra sembra essersi arresa dopo aver subito gol. Questo è un antico limite di questa squadra, lei cosa pensa di questo?

"Io credo tanto alla testa e alla mentalità di questi giocatori. Io credo che abbiamo iniziato una gara contro uno di quelle che a mio avviso è tra le migliori squadre del campionato soprattutto sul palleggio. Maurizio ci lavora da due anni, anche sotto pressione sanno prendersi le loro responsabilità. Noi al primo errore anche di tempismo siamo stati penalizzati prendendo subito gol e questo è l'atteggiamento che non mi è piaciuto. Dobbiamo lavorare molto ma siamo stati molto vicini in certi momenti di andare anche sopra al nostro avversario. Dobbiamo avere più coraggio anche quando abbiamo noi la palla nella metà campo avversario. potevamo prendere meglio le ultime decisioni e soprattutto farlo con più continuità. Io credo nei nostri tifosi, che durante la partita sono stati straordinari, ma gli chiedo il loro aiuto ancora di più anche nel riscaldamento perché abbiamo bisogno di loro, ma hanno il diritto di reagire così perché devono essere rappresentati al meglio". 

Nel primo tempo eravate molto compatti impedendo alla Lazio di fare il proprio gioco, come mai questo non è accaduto nel secondo tempo? 

"Siamo una squadra che deve migliorare molto sul breve, sul corto: nei primi metri, dove dobbiamo essere più esplosivi. Loro hanno un'enorme capacità di dialogare nel breve ma non troveremo sempre squadre così. Avremo molte più capacità per esprimerci. Dobbiamo sapere attaccare alti e difendere bassi. Dobbiamo essere più determinanti già a partire dal basso. C'è da lavorare sulla spinta, sull'anticipo, su tutte cose che hanno bisogno di tempo. 

Mettere due centro mediani metodisti è stata una scelta tattica?

"Non sottovaluterei anche il calo atletico. Per rendere dobbiamo avere una buona condizione fisica. Ho scelto la formazione in base a quanto ho visto durante la settimana. Crnjgoi, fino a quando aveva benzina nelle gambe, non ha fatto male. Non è stato lucido nel palleggio, ma non ha giocato male. Bohinen ha qualità e volevo inserirlo durante la partita, poi ho fatto scelte diverse. Ho cercato di mettere Candreva più dentro al campo per sfruttare le sue potenzialità. Tutti i centrocampisti avranno la possibilità di mettere a nostra disposizione le loro caratteristiche. Il Monza gioca bene, si muove tanto ma comunque non è la Lazio".

Sul rosso a Bronn?

"Non ho ancora parlato con lui, devo prima capire cosa è accaduto".

Cosa ha detto alla squadra nel post partita?

"Che partita dopo partita aggiungeremo conoscenze tecnico-tattiche. Allo stesso tempo devono capire che l'atteggiamento avuto dopo lo 0-2 va cambiato. In un modo o nell'altro".

Recupererete Mazzocchi per domenica prossima?

"Oggi ho visto bene i nostri esterni, anche Sambia è entrato bene. Non lo conoscevo bene, lo sto conoscendo e credo ci potrà dare una grossa mano. Sui recuperi vedremo giorno dopo giorno".

Quanto è lontana questa Salernitana rispetto alle idee di Paulo Sousa?

"E' molto distante. Ho svolto tre allenamenti. Per acquisire intelligenza tattica occorre tempo. Questo non vuol dire che non potremo vincere le prossime partite. Nel primo tempo ho visto qualcosa di positivo e non dobbiamo sottovalutare alcune buone occasioni che ci potevano permettere di sbloccare lo 0-0. Recupereremo giocatori che alzeranno il livello, i ragazzi devono capire che c'è bisogno di tutti. Qualcuno ha difficoltà di integrazione, ma devono farcela e andare oltre i limiti, assumendosi le responsabilità. Se recuperiamo palla non è possibile non dettare il passaggio o aspettare il compagno che arriva per suggerire la giocata giusta. Non potevo chiedere di più sul piano tattico, io sto introducendo cose nuove ma non tutti hanno gli stessi tempi di assimilazione. Sono sicuro che arriveremo all'obiettivo, sono fiducioso".

C'è qualcosa che l'ha delusa particolarmente?

"Non voglio vedere una squadra che si arrende, noi dobbiamo spingere affinché lo facciano. Non siamo pronti per fare 90 minuti con continuità ed esplosività, nel calcio di oggi e in serie A ti puniscono alla prima occasione e non ce lo possiamo permettere. Dobbiamo lavorare in modo specifico, toccando le corde giuste e sapendo che la negatività non può essere cancellata in meno di una settimana".