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La Lazio doma una Roma sterile, la Capitale è biancoceleste

redazionecittaceleste

I biancocelesti vincono la stracittadina e volano al terzo posto in classifica: i giallorossi non si mostrano mai davvero pericolosi oggi

Centosettanovesimo derby della Capitale nella storia del calcio italiano. Allo stadio Olimpico si affrontano la Roma e la Lazio in una partita che non è mai come le altre. La dimostrazione arriva subito, suoi spalti, con le coreografie delle due curve nel prepartita. Ma la sfida si gioca sul campo e, al fischio di inizio, di Orsato.è subito ritmo altissimo. La Roma spinge, la Lazio accetta il confronto e tiene botta. Poi è il momento dei biancocelesti, che alzano la testa si fanno vedere in avanti. Proprio su una ripartenza di Zaccagni arriva il primo giallo della partita: se lo prende Mancini, che fa capire subito l’approccio dei giallorossi. E, infatti, nei due minuti successivi arrivano altrettanti falli di Camara e Zaniolo. Orsato tira nuovamente fuori il cartellino però al 25’ per ammonire Lazzari, che arriva in ritardo su Zalewski.

Il terzino biancoceleste rimane a terra, dolorante alla spalla, ma è Immobile dalla panchina il primo a spronare Lazzari che rimane in campo. E, al 29’, esplode l’Olimpico biancoceleste. Pedro è bravissimo nell’andare in pressione su Ibanez, che perde malamente la palla dentro la sua area di rigore. Il pallone arriva a Felipe Anderson che non ci pensa due volte e batte Rui Patricio per il vantaggio della Lazio. I biancocelesti però rischiano grosso quattro minuti dopo: Zaniolo calcia in area, Marusic devia il pallone che si impenna sopra Provedel e si stampa sulla traversa. È l’ultima grossa emozione del primo tempo. La prima frazione di gioco infatti finisce dopo due minuti di recupero, con tanti ribaltamenti di fronte ma poche occasioni concrete da una parte e dall’altra. Le squadre rientrano in campo con una novità: Mourinho toglie l’ammonito Mancini, dentro al suo posto Celik.

Orsato grazia Cristante per un brutto intervento su Zaccagni, poi al 50’ ammonisce Vecino. Tre minuti dopo Mourinho è costretto a un altro cambio: problemi per Pellegrini, al suo posto entra Volpato. La partita scorre lenta, senza grandi fiammate e con le due squadre poco precise. Al 63’ fuori Karsdorp, dentro El Shaarawy. Al 68’ arrivano i primi cambi anche per Sarri. Escono Pedro e Lazzari, dentro Cancellieri e Hysaj. I problemi fisici colpiscono però anche la Lazio. Problemi al ginocchio per Luis Alberto, dentro Basic al suo posto. La freschezza di Cancellieri si vede: importante azione in solitaria dell’ex Verona, che gira per Felipe Anderson. La conclusione del brasiliano è però deviata in angolo da Rui Patricio. Ultimi cambi per Mourinho: fuori Camara e Zalewski, dentro Matic e Belotti al 73’. All’85’ fuori anche Zaccagni, dentro al suo posto Romero.

All’88’ si infiammano gli animi. Rimessa laterale per la Roma, Radu si alza dalla panchina e va a prendere la palla. Rui Patricio esce dalla sua area di rigore e va a spingere il Boss: si infiamma la panchina della Lazio, dopo qualche secondo di mischia Orsato risolve e ammonisce il portiere giallorosso e il recordman di presenze in maglia biancoceleste. Il siparietto però contribuisce a far concedere otto minuti di recupero, destinati ad allungarsi quando Belotti rimane a terra colpito in testa: il recupero diventa di dieci minuti. La Lazio soffre ma non cambia nulla, i dieci minuti di recupero passano indenni e Orsato fischia la fine. La Capitale è biancoceleste.