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Fabiani
In occasione delle conferenze stampa di presentazioni di Castellanos, Isaksen e Kamada anche il neo direttore sportivo della LazioAngelo Mariano Fabiani si è presentato:
Ho ampliato il mio ruolo alla S.S.Lazio. Con molti di voi ci conosciamo e ci siamo sentiti durante il calciomercato. Sono contento e soddisfatto, direi onorato, di prendere anche questo ruolo. Alla Women e nella Primavera ho appreso dei valori. Ad oggi darò il mio apporto sia a loro e alla prima squadra. La mia carriera, di 30 anni, sarà a disposizione della Lazio. Speriamo di non tradire le aspettative e la fiducia della proprietà, colgo l’occasione per ringraziarla. Un ringraziamento particolare è per una figura importante: il nostro segretario generale. Ovviamente Cristina Mezzaroma e Enrico Lotito sono a loro volta ringraziarti.
Sono un ds un po’ anomalo, mi definisco un gestore del gruppo squadra. Curo ogni aspetto dello spogliatoio. Non amo troppo apparire e fare conferenze, però capisco che sia parte del lavoro. Adesso direi di passare alla presentazione dei nostri nuovi giocatori. Prima ancora dell’aspetto tecnico, è importante fare chiarezza che la condivisione di idee è stata fondamentale per il loro arrivo. Tutti dobbiamo collaborare e navigare nella stessa direzione.
Nella scelta di questi ragazzi, la nostra preoccupazione è stata riguardo l’aspetto mentale. Abbiamo analizzato il loro carattere. Non volevamo inserire nello spogliatoio degli elementi con una maturità non adeguata. I ragazzi si sono mostrati volenterosi, educati e professionali. Oltre Milinkovic lo spogliatoio è rimasto quello ed è un bene. Vorrei ringraziare i ragazzi che, nonostante le altre offerte, hanno scelto la Lazio. Tutti hanno voluto fortemente venire qui, Isaksen ha voluto fortemente la Lazio così come Castellanos e Kamada”.
Le chiedo se per lei la Lazio è un punto di arrivo.
“La Lazio è un punto lavorativo. Noi dobbiamo fare il meglio possibile. Dobbiamo mettere a disposizione l’esperienza passata”.
Le scelte sono state condivise? Allenatore, presidente e ds hanno lavorato insieme?
“Non mi sottraggo a queste domande. Capisco dove vuole arrivare. Nella società ci sono dei ruoli. Il mercato non sai mai cosa ti porta. Ovviamente tutti quelli che sono arrivati sono stati scelti dopo una condivisione di idee. Poi ci sono altre varianti, economiche e caratteriali. Noi abbiamo condiviso ogni cosa. Il mercato fino al 31 è aperto. Abbiamo preso tutti i giocatori di movimento per il momento. Il vice Immobile è stato preso, era fondamentale. Poi ovviamente la mezzala al posto di Milinkovic. Oggi abbiamo chiuso Sepe, domani farà le visite mediche".
Come si è evoluta la soluzione Lloris? E Guendouzi come sta procedendo?
“Alcune trattative si chiudono da sole e altre evolvono. Oggi noi siamo soddisfatti di aver preso un ottimo portieri e con esperienza. Non c’è nessun rimpianto per altri giocatori che non sono venuti. Come già detto, i giocatori di movimento sono stati presi. Poi se uscirà qualcuno in caso potrebbe arrivare un altro giocatore. Ora se c’è qualcosa da valutare si vedrà."
Per Sarri la squadra nella rosa è migliorata e negli undici no, cosa ne pensa?
“A Lecce sono scesi molti giocatori dello scorso anno. Capisco cosa vuole intendere. Ma il dato è che la Lazio ha confermato tutta la squadra tranne Milinkovic. Ovviamente il mister sa che la squadra è migliorata”.
Berardi e Zielinksi sono stati i sogni proibiti? E Bonucci?
“Sono stati due giocatori voluti dal nostro allenatore. Non tutte le trattative vanno a buon fine. A fine anno si vedrà se le nostre scelte sono state sbagliate. Bonucci è un giocatore importante, con una grande carriera. Quello che dovevamo fare lo abbiamo fatto da tempo, ora fino all’ultimo secondo di mercato si vedrà che fare. Marcos Antonio potrebbe partire, vediamo che succede. Ora diamo tempo ai nuovi e vediamo che faranno”.
In tanti hanno detto che non saresti stato pronto alla Serie A. Tu ti senti pronto?
“Non mi interessa il giudizio degli altri. Mi interessa essere a disposizione della Lazio. Sono 30 anni che sono del calcio, non sono pochi. Non sono mai stato fermo, questo è un dato importante. Il tempo ci dirà se ho lavorato bene oppure male”.
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