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Lotito e Inzaghi
La stagione della Lazio è finita con due turni di anticipo. La Champions è matematicamente irraggiungibile e l'Europa League è ormai certa. Le ultime due gare con Torino e Sassuolo saranno soltanto una passerella, chissà se quella definitiva di Simone Inzaghi. Eh sì perché sebbene tutti si dicano ottimisti su questa benedetta firma, la fumata bianca non è ancora arrivata. Più si va avanti e più i dubbi crescono. Anche perché i toni delle conferenza del mister biancocelesti sono leggermente cambiate. Si è passati dal rassicurante: "Non c'è alcun problema con il rinnovo" al "Sicuramente influirà la voglia di crescere della società".
Insomma Inzaghi non rimarrà a prescindere da quello che si deciderà a fine maggio. Il tecnico piacentino ama la Lazio, ci è cresciuto. Vi si è consacrato come calciatore e come allenatore. Magari Simone sperava pure di poter ambire a traguardi importanti con la compagine capitolina, ma il mercato condotto dal ds Tare non ha permesso alcun salto di qualità, anzi. A ben guardare la squadra è meno forte dello scorso anno, soprattutto perché sui senatori si fa sentire sempre di più il peso degli anni.
Con questo non stiamo dicendo che il divorzio fra la Lazio e il suo condottiero sia scontato. Ma il Corriere dello Sport sottolinea come le situazioni in stand by sulle panchine della Vecchia Signora e del Napoli, possano rivelarsi delle soluzioni appetibili per il futuro di Inzaghi. In Inghilterra danno il mister biancoceleste addirittura come favorito per la panchina del Tottenham. Il valzer estivo degli allenatori sembrerebbe inevitabile e sarà avvincente quasi come quello dei bomber. Per l'eredità di Simone circolano da tempo gli stessi nomi, con Gattuso che sarebbe il preferito dal presidente Lotito.
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