Prima il derby, poi tutto il resto. A livello sportivo, tutto il resto potrebbe contare più dello stesso derby. Serve programmazione, il tempo passa, e la Lazio non ha ancora fatto passi concreti per il prolungamento contrattuale di Sarri annunciato dal presidente Lotito. Dalla cena di Natale sono passati tre mesi, ma dell’accordo sbandierato ai quattro venti non c’è più traccia. Il club è passato da una convinzione assoluta, a una situazione di stallo. Dall’altra parte, il mercato di gennaio non ha fortificato i pensieri di Sarri, che aveva chiesto di anticipare quella rivoluzione tecnica a cui la Lazio dovrà andare incontro.
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Focus Lazio: Lotito-Sarri, è il momento di decidere il futuro
La sosta di campionato sarà utile per pianificare la prossima stagione che passa dal prolungamento contrattuale dell'allenatore
Una richiesta parzialmente inascoltata da parte del club, alle prese con un indice di liquidità che non lascia spazio a voli pindarici. La Lazio, nel frattempo, è cresciuta in maniera esponenziale dal punto di vista del gioco, e dei risultati. Il quinto posto in classifica certifica il buon lavoro svolto fin qui dall’allenatore toscano, illuminato al punto di rivedere anche diverse scelte rispetto all’inizio della stagione. Ora tocca ai dirigenti rimettersi in gioco. E soprattutto fidarsi dell'allenatore che è riuscito a portare tutti i giocatori dalla propria parte dopo lo scetticismo iniziale che aveva risultato prestazioni incerte e risultati poco entusiasmanti.
La sosta dei play off per le qualificazioni ai Mondiali è l’occasione giusta per interrompere lo stallo. La Lazio deve iniziare a programmare la prossima stagione: per rivoluzionare la rosa attuale, serve tempo. E soprattutto servono idee. E giocatori in linea con i programmi del tecnico. Lotito chiede a Sarri di rinunciare alla clausola che potrebbe svincolarlo - entro fine maggio - dalla Lazio. La società vuole costruire su basi solide, e con la certezza di un allenatore che ha sorpreso favorevolmente il presidente. Sarri chiede maggior potere decisionale sul mercato. Serve un atto di fiducia. Non un compromesso legato alla posizione del ds Tare. La sua figura dovrà essere ridimensionata alla luce dei modesti risultati di mercato che stanno mettendo a rischio il bilancio societario.
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